La popolazione del nostro Pianeta è destinata a diventare sempre più longeva: gli over 65 nel mondo raggiungeranno il miliardo e mezzo entro il 2050 [1], mentre nel nostro Paese rappresentano già il 23.3% della popolazione, con un’aspettativa di vita media che nel giro di ottant’anni raggiungerà la soglia dei 93 anni [2]: vivremo più a lungo, ma quali conseguenze avrà tutto questo sul tessuto sociale e sanitario? E soprattutto, quale sarà la qualità di vita dei nostri anni d’Argento?
Sono solo alcuni degli interrogativi del World Health Day 2021, la Giornata Mondiale della Salute che verrà celebrata il prossimo 7 aprile e che coinciderà quest’anno con l’avvio del Decennio dell’Invecchiamento Sano (2021-2030 Decade of Healthy Ageing) indetto dalle Nazioni Unite – “dieci anni di azioni concertate, catalitiche e collaborative per migliorare la vita delle persone anziane, delle loro famiglie e delle comunità in cui vivono” [3]. Una giornata che vede in prima linea Fondazione Valter Longo Onlus, la prima in Italia dedicata a garantire a tutti, in particolare alle persone svantaggiate e in condizioni di povertà, una vita lunga e sana attraverso una corretta alimentazione e uno stile di vita salutare.
“Se è vero che il nostro Pianeta è destinato a divenire sempre più longevo, ciò che diventa essenziale è poter raggiungere una longevità che sia anche sana. Di primaria importanza è, oggi, poter garantire il bene salute ad una popolazione sempre più Senior, perché sottovalutare tale prospettiva equivarrebbe a ignorare il pesantissimo impatto sociale, clinico ed economico che ne potrebbe derivare. La pandemia da COVID-19 ha mostrato come sia fondamentale prevenire le malattie connesse all’invecchiamento, oltre ad aver acuito il divario sociale anche nell’accesso ai più elementari servizi atti a preservare il diritto alla salute”, ha commentato Antonluca Matarazzo, Direttore Generale di Fondazione Valter Longo Onlus. “Oggi ci sono già più di 1 miliardo di persone di età pari o superiore a 60 anni e la maggior parte di queste vive in Paesi a basso e medio reddito. Per assicurare loro un invecchiamento di qualità, sano e attivo, è sempre più urgente intervenire con una incisiva campagna di sensibilizzazione sull’importanza della corretta nutrizione e dello stile di vita, armi indispensabili per prevenire l’insorgenza delle malattie più comuni, come diverse tipologie tumorali, malattie cardiovascolari e il diabete, causa di un numero elevatissimo di prematuri decessi ed ospedalizzazioni, in gran parte evitabili”.
L’alimentazione è il fattore più importante che possiamo modificare per vivere sani e può, oggi, agire come un potente “farmaco” naturale per preparare una longevità sana, sin dalla primissima infanzia.
La prevenzione delle più importanti malattie croniche non trasmissibili, come le malattie cardiovascolari e autoimmuni, il cancro e il diabete, passa proprio da una nutrizione equilibrata, in grado di evitare l’insorgenza dello stato infiammatorio cronico che rappresenta un importante fattore di rischio, anche per l’insorgenza di malattie neurodegenerative, quali l’Alzheimer. Ci sono decenni di studi sugli elementi che determinano la salute, le malattie e l’invecchiamento, in particolare gli amminoacidi (proteine) e gli zuccheri è risaputo che attivano i meccanismi cellulari responsabili dell’invecchiamento, per cui un eccesso nel loro consumo accelera l’invecchiamento. Dunque, intervenire direttamente sull’invecchiamento nel corso del tempo, attraverso utili e fondamentali modifiche alla nutrizione e allo stile di vita, potrebbe essere una formula preventiva di molte delle più diffuse patologie e fragilità generale più efficace rispetto a quella attuata ora di curare ogni singola malattia al momento del suo apparire.
Fondazione Valter Longo Onlus nasce nel 2017 per volontà di Valter Longo, filantropo e biogerontologo di fama internazionale, e opera per garantire a tutti il diritto ad una longevità sana attraverso azioni di sensibilizzazione del pubblico di tutte le età sui temi connessi alla nutrizione e allo stile di vita corretto e di Consulenza e Assistenza Nutrizionale personalizzata. Qualche esempio?
In seguito alla pandemia la Fondazione Valter Longo Onlus ha realizzato un progetto di assistenza nutrizionale digitale in Italia e all’estero, raggiungendo oltre 5.000 pazienti e distribuendo Linee Guida Nutrizionali insieme ad altri contenuti gratuiti.
É attiva nelle campagne di informazione sui rischi della cattiva alimentazione in tutte le fasi della vita e soprattutto a favore di soggetti svantaggiati. Con oltre 1.000 pazienti nel biennio 2018 – 2020, il 40% dei quali a titolo gratuito, Fondazione è presente su tutto il territorio nazionale, con una presenza radicata in Lombardia. Per sostenere gli interventi di Fondazione Valter Longo Onlus: https://www.fondazionevalterlongo.org/dona-ora/
Nata nel 2017 per volontà del Prof. Valter Longo, filantropo e biogerontologo di fama internazionale, la Fondazione Valter Longo Onlus ed il suo team di nutrizionisti, guidato da Romina Cervigni, PhD e Responsabile Scientifico, basano i loro percorsi di Assistenza Nutrizionale e Cura proprio sui pilastri che derivano da decenni di studi del Professor Longo per vivere a lungo e in salute. In una Top 5 basata sull’osservazione dei centenari sono racchiusi i preziosi consigli della Fondazione Valter Longo Onlus per una longevità sana e attiva:
Un’abitudine che accomuna diversi gruppi di centenari è l’assunzione dei pasti principali e degli eventuali spuntini in un arco di 12 ore per beneficiare di altrettante ore di digiuno notturno che, grazie al periodo di riposo dell’organismo, consente di rigenerare dall’interno e di riparare le cellule danneggiate, eliminando quelle ormai non più funzionali. Il risultato? Cellule più giovani e sane. Una ulteriore riduzione delle ore in cui si mangia (10 ore o meno) consentirebbe, poi, di ottenere risultati ancora migliori per quanto riguarda la riduzione del peso, ma è molto più difficile da rispettare e potrebbe anche incrementare il rischio di effetti collaterali come lo sviluppo di calcoli biliari. L’ideale è, quindi, considerare 12 ore dalla fine della cena: se avremo consumato l’ultimo pasto alle 21:00, aspetteremo a fare colazione alle 9:00 di mattina.
“La dieta della longevità recepisce le abitudini alimentari dei gruppi di centenari più sani, tra cui quelli che seguiamo in Calabria, quelli di Okinawa, di Loma Linda in California, della Costa Rica e della Grecia”, spiega la nutrizionista Romina Cervigni.
“A un’alimentazione a basso contenuto di proteine – simile a quella in uso presso i centenari di Molochio, in Calabria – corrisponde una minore incidenza di tumori e, in generale, una vita più lunga”.
Ma quali sono gli ingredienti della dieta e le abitudini dei centenari che racchiudono l’elisir della longevità?
Sicuramente un’alimentazione con molta frutta a guscio, un po’ di pesce, poche proteine animali, pochi zuccheri e pochi grassi saturi o trans e molti carboidrati complessi derivati da legumi e da altri alimenti di origine vegetale.
Molti di questi centenari spesso mangiano al massimo 2- 3 volte al giorno, poco la sera, e in molti casi prima che faccia buio.
Nel caso in cui la dieta sia troppo ricca di proteine di origine animale, l’alimentazione può generare uno stato di infiammazione dell’organismo che rischia di compromettere il buon funzionamento del sistema immunitario, alterando la flora batterica intestinale, il cosiddetto microbiota. Meglio quindi prevenire questo pericolo con un menù ricco di fibre: non facciamoci mai mancare verdura di stagione, legumi e un po’ di frutta.
Un’alimentazione varia e completa, che preveda l’assunzione del giusto quantitativo di proteine, il consumo di prodotti ricchi di omega 3 – come il pesce grasso, le noci e l’olio evo – è un’insostituibile alleata per un Sistema Immunitario efficiente. Ma per dare un vero “boost” alle difese del nostro organismo è fondamentale il giusto apporto di vitamina D, contenuta in alimenti come il pesce e i funghi, o facilmente integrabile nella dieta.
L’attività fisica è un altro elemento fondamentale per la longevità sana: dal semplice giardinaggio, alle arti marziali, alla danza. La maggior parte delle persone che toccano i 100 anni in buona salute sono persone attive o molto attive fino a tarda età, anche se molte di loro non sanno neppure cosa significhi l’espressione “esercizio fisico”.
Qualche esempio?
A Okinawa molti pescatori ultra ottantenni non smettono mai di lavorare e signore ultranovantenni danzano con pesi sul capo parecchie volte a settimana. In Calabria Salvatore Caruso, 110 anni, si recava tutti i giorni a piedi al suo uliveto.
Fonti:
[1] Dossier World Population Ageing 2019: Highlights pubblicato il 10 ottobre dalla Divisione sulla Popolazione del Dipartimento delle Nazioni unite per gli affari economici e sociali dell’Onu (Undesa),
[2] Rapporto ISTAT 2020
[3] https://www.who.int/initiatives/decade-of-healthy-ageing