Tra i suggerimenti riportati nelle linee guida della Dieta della longevità vi è anche quello di praticare periodicamente un digiuno prolungato.
Se parliamo degli esiti del digiuno e anche di una dieta quale quella a restrizione calorica di pochi giorni, legata soprattutto alla limitata assunzione di proteine e zuccheri, gli studi sugli organismi semplici, sui topi e quelli più recenti sugli uomini, dimostrano come possano ridurre i fattori di rischio per le patologie legate all’avanzare dell’età, contrastando l’invecchiamento stesso e ottimizzando di conseguenza la longevità. Infatti, in laboratorio si è osservato come i topi sottoposti al digiuno controllato risultavano protetti da stress ossidativo. In aggiunta, grazie a una dieta a basso contenuto di proteine e zuccheri, è possibile far diminuire le attività del recettore dell’ormone della crescita IGF-1, dei geni Tor-S6K e Ras-PKA, responsabili dell’accelerazione del processo di invecchiamento e delle conseguenti malattie quali cancro, diabete, malattie cardiovascolari, neurodegenerative e autoimmuni. Esiste dunque un nesso “proteine/ zuccheri-invecchiamento”.
Importante è, tuttavia, sottolineare che alcune diete estreme e restrizione calorica cronica possono creare effetti collaterali come il deficit del sistema immunitario, problemi di guarigione dalle ferite, la limitata capacità di resistere a basse temperature o alti livelli di stress. Di conseguenza, possono anche portare l’organismo a vivere in una condizione di relativa fragilità e aumentare l’insorgere di altre patologie o causare addirittura la morte. Sarebbe quindi ottimale limitare il tempo della restrizione calorica o del digiuno a 5 giorni ogni 1-6 mesi in base al bisogno e al consiglio degli esperti per ridurre eventuali problemi e per far sì che le persone possano seguirla più facilmente preservando la medesima efficacia del digiuno.
Sulla base di tali presupposti essenziali è nata nel laboratorio statunitense del Professor Longo, presso la University of Southern California, la dieta mima-digiuno, fondata sui “5 Pilastri della Longevità”. Si tratta di una dieta che in effetti “mima” il digiuno, ma con un apporto di calorie, vitamine, minerali e nutrienti essenziali, in misura tale da richiedere una minima supervisione da parte del proprio medico o di un biologo nutrizionista, specificatamente preparati sull’argomento e dunque in grado di guidare il paziente. Si chiarisce tuttavia che in presenza di patologie gravi o relativamente gravi o di specifiche cause di esclusione, l’adozione o la modifica di regimi alimentari o dietetici, di digiuno, digiuno intermittente o di mima digiuno è essenziale che sia condivisa e autorizzata dal proprio medico specialista che gestisce e cura la specifica patologia.
La versione clinicamente testata del programma che mima il digiuno, da un punto di vista scientifico è evidentemente un’importante, ma non unica, raccomandazione nutrizionale per perseguire una sana longevità e anche per integrare da un punto di vista nutrizionale le cure mediche tradizionali. Il fine è di rallentare e contrastare diverse patologie, in quanto la dieta mima-digiuno è stata ideata e realizzata con l’intento di colpire specifiche malattie e di agire sull’invecchiamento, agevolando una longevità sana attraverso i seguenti meccanismi:
Per ulteriori raccomandazioni nutrizionali o per conoscere più nel dettaglio le caratteristiche, le cautele e gli effetti di tale regime alimentare o per approfondire i relativi studi clinici, preclinici e ricerche scientifiche o per qualsiasi altra forma di supporto nutrizionale, si prega di contattare il Team Nutrizione di Fondazione Valter Longo all’email: [email protected]