Tratto da Modulo24 Terzo Settore
Negli ultimi decenni, l’umanità ha assistito a notevoli progressi nella medicina e nella ricerca scientifica, con conseguente aumento dell’aspettativa di vita. Tuttavia, l’invecchiamento porta sfide significative, come malattie croniche tra cui tumori, diabete, obesità, malattie cardiovascolari, autoimmuni come il Morbo di Crohn e la sclerosi multipla, e patologie neurodegenerative come l’Alzheimer.
In Italia, ipertensione, cardiopatie ischemiche e diabete di tipo 2 sono responsabili di oltre un terzo delle morti premature, insieme alle patologie tumorali. Queste malattie sono in gran parte evitabili grazie a modifiche nella dieta e nello stile di vita, mirate a promuovere la longevità sana e a mantenere un peso adeguato. Oltre a cattiva alimentazione, uno stile di vita sedentario, il tabagismo, l’eccesso di alcol e la genetica, che rappresentano importanti fattori di rischio per lo sviluppo di queste patologie, il principale responsabile risulta essere l’avanzamento dell’età. L’invecchiamento cellulare e il declino del sistema immunitario, infatti, rendono più vulnerabili.
Intervenire direttamente sull’invecchiamento, quindi, è più efficace nel promuovere la salute rispetto a cercare di curare malattie specifiche singolarmente. A livello nutrizionale, l’approccio più noto è la restrizione calorica, ma ha dimostrato di avere effetti negativi sulla salute, specialmente sul sistema immunitario. La Dieta della Longevità, insieme a specifici periodi di digiuno possono contribuire a ringiovanire il sistema immunitario, in quanto agiscono specificamente sui geni che regolano l’invecchiamento, e che sono stati identificati, tra gli altri, dal Prof. Valter Longo.
Questo nuovo approccio si concentra sulla promozione della longevità sana e sull’invecchiamento attivo. Recenti ricerche hanno evidenziato che l’adozione di uno stile di vita sano può contribuire a prevenire molte malattie evitabili. Alcuni esempi pratici dell’importanza del corretto stile di vita sulla durata della salute derivano dai dati riportati ad esempio in una metanalisi del 2012 pubblicata su «Preventive Medicine» dove erano stati raccolti i dati di più di mezzo milione di partecipanti di Stati Uniti, Europa, Cina e Giappone per una media di 13 anni.
I dati suggerivano che due terzi (66%) delle morti premature erano associati a comportamenti poco salutari come il tabagismo, l’eccessivo consumo di alcol, la sedentarietà, una dieta scorretta e l’obesità.[1] Più recentemente, un gruppo di ricercatori dell’Università di Harvard ha pubblicato su Circulation i dati su più di 120.000 persone. Dall’analisi statistica, è emerso che donne e uomini che seguono un corretto stile di vita possono vivere 14 e 12 anni in più, rispettivamente. L’aspetto ancor più importante è che questi anni in più sono in salute, in quanto le persone che hanno seguito uno stile di vita salutare presentano un rischio dell’82% in meno di morire di malattie cardiovascolari e del 65% in meno di morire di tumori.[2]
In un successivo aggiornamento dello studio è stato riportato che l’adesione a uno stile di vita sano è associato anche ad un minor rischio di incorrere in diabete di tipo 2. [3]
In base a metanalisi e dati dallo studio «Global Burden of Disease»,[4] è stato stimato come la longevità cambi con modifiche alimentari. L’alimentazione ideale per poter vivere bene e a lungo prevede un’assunzione sostanzialmente più elevata rispetto a una dieta tipica di cereali integrali, legumi, pesce, frutta, verdura e include una manciata di frutta a guscio, con la concomitante riduzione di carne rossa, carne processata, bevande zuccherate e cereali raffinati.
Tale cambiamento, se sostenuto a partire dai 20 anni aumenterebbe la longevità sana di oltre un decennio per le donne (10,7 anni) e gli uomini (13,0 anni). Un cambiamento a 60 anni l’aumenterebbe di 8,0 anni per le donne e 8,8 anni per gli uomini, mentre gli ottantenni guadagnerebbero 3,4 anni, suggerendo come un cambiamento dietetico in linea con la dieta della longevità può portare notevoli benefici per la salute a tutte le età.[5] Intervenire in modo preventivo sullo stile di vita può essere fondamentale per promuovere una longevità sana e ridurre la pressione sulla spesa sanitaria pubblica. Investire su una rinnovata sensibilizzazione individuale, oltre che istituzionale e sanitaria, consentirà alle persone di comprendere il ruolo fondamentale sulla salute di un corretto stile di vita e scelte alimentari consapevoli. Ottimizzare una longevità sana, promuovendo stili di vita salutari e abitudini alimentari che possano rallentare e contrastare l’insorgenza di importanti patologie correlate all’avanzare dell’età o non trasmissibili, è alla base della missione di Fondazione Valter Longo, organizzazione non profit che lavora quotidianamente da un punto di vista preventivo e terapeutico per consentire a tutti i cittadini di condurre una vita in salute, attiva e indipendente, pur invecchiando in maniera sana.
La recente Riforma del Terzo Settore si pone l’obiettivo di sostenere un sistema sociale ed economico che si affianca alle istituzioni pubbliche e al mercato e che interagisce con entrambi per l’interesse delle comunità.
Tale intento è la chiave anche per superare gli attuali limiti del Sistema sanitario nazionale e per ridurre l’ingente e crescente spesa sanitaria per cure, ospedalizzazioni e riabilitazione. È auspicabile, dunque, un pieno sostegno e riconoscimento del ruolo del Non Profit nell’attuale sanità nazionale, così che l’attuazione della riforma possa realmente portare alla creazione di sistemi maggiormente integrati tra politiche pubbliche e welfare privato sociale, ossia tra sistema sanitario pubblico e quello costruito dagli enti del Terzo Settore, che andrebbe riconosciuto pienamente come parte di una complessiva offerta pubblica, specificamente rivolta alle fasce sociali più basse.
Fondazione Valter Longo
Dott.ssa Romina Ines Cervigni, Responsabile Scientifico
Avv. Antonluca Matarazzo, Amministratore Delegato
[1] Loef M., Walach H., «The Combined Effects of Healthy
Lifestyle Behaviors on All Cause Mortality: a Systematic
Review and Meta-Analysis», PrevMed, 2012; 55:163–170.
doi: 10.1016/j.ypmed.2012.06.017.
[2] Yanping Li, An Pan, Dong D. Wang, Xiaoran Liu,
KlodianDhana, Oscar H. Franco, Stephen Kaptoge,
Emanuele Di Angelantonio, Meir Stampfer, Walter C.
p1xkn6zxen – Il Sole 24 Ore S.p.A. – Gruppo 24ORE RIPRODUZIONE RISER
VATA
Willett, Frank B. Hu, «Impact of Healthy Lifestyle Factors on
Life Expectancies in the US Population», Circulation, 2018
Apr 30. doi: 10.1161/Circulation aha.117.032047.
[3] Li Y, Schoufour J, Wang DD, Dhana K, Pan A, Liu X, Song
M, Liu G, Shin HJ, Sun Q, Al-Shaar L, Wang M, Rimm EB,
Hertzmark E, Stampfer MJ, Willett WC, Franco OH, Hu FB,
«Healthy lifestyle and life expectancy free of cancer,
cardiovascular disease, and type 2 diabetes: prospective
cohort study», BMJ, 2020 Jan 8; 368:l6669. doi:
10.1136/bmj.l6669. PMID: 31915124; PMCID: PMC7190036.
[4] Https://www.healthdata.org/research-analysis/gbd.
[5] Fadnes LT, Økland JM, Haaland ØA, Johansson KA,
«Estimating impact of food choices on life expectancy: A
modeling study» [published correction appears in PLoS
Med, 2022 Mar 25; 19(3):e1003962]. PLoS Med.
2022;19(2):e1003889. Published 2022 Feb 8.
doi:10.1371/journal.pmed.1003889.