IPERTENSIONE: PRIMA CAUSA DI COMORBIDITÀ NEI PAZIENTI DECEDUTI PER CORONAVIRUS

IPERTENSIONE: PRIMA CAUSA DI COMORBIDITÀ NEI PAZIENTI DECEDUTI PER CORONAVIRUS

L’ipertensione viene definita come pressione arteriosa sistolica (la cosiddetta “massima”) maggiore o uguale a 140 mmHg e/o pressione diastolica (la “minima”) maggiore o uguale a 90 mmHg. Poco meno della metà (40%) delle persone con più di 25 anni presenta questa problematica, che risulta essere anche un importante fattore di rischio per due patologie: la malattia coronarica e l’ictus ischemico ed emorragico.

Si stima che l’aumento della pressione sanguigna causi 7,5 milioni di morti in tutto il mondo, ossia circa il 12,8% del totale di tutti i decessi. Alcuni sintomi possono includere mal di testa mattutino, sangue dal naso, ritmi cardiaci irregolari, alterazioni della vista e ronzii nelle orecchie. L’ipertensione grave può causare affaticamento, nausea, vomito, confusione, ansia, dolore toracico e tremori muscolari.

Purtroppo però, molte persone con ipertensione non sono a conoscenza del problema perché non sempre si hanno segni o sintomi di avvertimento. Non a caso, è tristemente nota come “killer silenzioso” e, per questo motivo, è essenziale che la pressione arteriosa venga misurata regolarmente.

Dal continuo susseguirsi di episodi epidemiologici relativi a COVID-19, sta emergendo che coloro che soffrono di più patologie concomitanti (3,4 per l’esattezza), sono più suscettibili all’infezione e alla morte. La patologia preesistente più rappresentata è l’ipertensione (74,6%), seguita dalla cardiopatia ischemica (70,4%) e dal diabete mellito (33,8%).

Poiché l’ipertensione è una grave condizione clinica che amplifica significativamente anche altri problemi non legati all’emergenza Coronavirus, come per esempio a cuore, cervello e reni, uno degli obiettivi promossi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per le malattie non trasmissibili è ridurre la prevalenza dell’ipertensione del 25% entro il 2025 rispetto al 2010.

Tra le cose che si possono modificare per evitare o ridurre l’ipertensione vi è innanzitutto il peso corporeo, che non deve essere in eccesso. L’alimentazione dunque assume un ruolo fondamentale, sia per mantenere un peso adeguato sia perché può fare aumentare la pressione attraverso alimenti e comportamenti non salutari. In particolare, un consumo eccessivo di sale, una dieta ricca di grassi saturi e grassi trans (presenti principalmente negli alimenti di origine animale come la carne, gli insaccati e i prodotti confezionati), nonché una scarsa assunzione di frutta e verdura. Tra gli altri fattori di rischio troviamo l’inattività fisica, il fumo e l’eccesso di alcool.

I fattori di rischio invece non modificabili sono da ricercare nella storia familiare, nell’età superiore ai 65 anni e nella presenza di malattie coesistenti come diabete o malattie renali.

Consigli pratici

  • evitare di superare 5 grammi di sale al giorno;
  • insaporire le pietanze con erbe aromatiche come rosmarino, origano, salvia, alloro o con cipolla e aglio (che tra l’altro ha effetti anti-ipertensivi);
  • assumere verdura di stagione a ogni pasto, alternando crude a cotte;
  • mangiare un frutto di stagione al giorno;
  • praticare attività fisica (on-line sono disponibili proposte per allenarsi anche in casa);
  • evitare il fumo, sia attivo sia passivo;
  • ridurre il consumo di alcol (al massimo un bicchiere di vino o una piccola birra al giorno per le donne, e il doppio per gli uomini, solo durante i pasti);
  • limitare l’assunzione di cibi ricchi di grassi saturi, come carne rossa, insaccati e latticini;
  • eliminare o ridurre dalla dieta i grassi trans (presenti principalmente in prodotti confezionati come patatine e cibo spazzatura).

 

Cosa fare?

Cercare di ridurre e gestire lo stress mentale. A tal proposito, può essere utile seguire lezioni di yoga o meditazione, scegliendo dalla vasta scelta su youtube. Controllare regolarmente la pressione sanguigna, anche con mezzi automatizzati facilmente reperibili ed economici.

Se in seguito a diverse misurazioni la pressione dovesse risultare alta, si consiglia di contattare il medico e di seguire ancora più strettamente i consigli riportati in questo articolo.

FONTI:

  1. https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/hypertension
  2. https://www.fondazionevalterlongo.org/malattie-cardiovascolari/?lang=it
  3. La Dieta della Longevità, Vallardi, 2016.

VADEMECUM CORONAVIRUS

VADEMECUM CORONAVIRUS

In questo singolare periodo storico, di emergenza legata all’epidemia da nuovo Coronavirus, le Autorità hanno adottato alcuni provvedimenti straordinari mirati a prevenire una grande ondata endemica che sarebbe di difficile gestione per il Sistema Sanitario del nostro Paese.

Per esempio, l’Istituto Superiore di Sanità (I.S.S.) sottolinea come l’Italia abbia una popolazione anziana particolarmente numerosa, peraltro con età media molto più elevata di quella cinese, sulla quale si basano i modelli di prevenzione messi in atto. Poiché l’età costituisce un fattore di rischio, è importante applicare le misure previste nella loro totalità, al fine di proteggere tutti.

Fondazione Valter Longo Onlus si fa promotrice di una sana longevità per tutti, continuando a dare assistenza. Anche per questo abbiamo raccolto per voi le regole che è bene tenere a mente.

  • Regola n°1: lavarsi spesso le mani(1) (2) (3).

 

  1. Lavarsi le mani con acqua e sapone è il modo migliore per sbarazzarsi dei microbi. Se non si avesse la possibilità di usare acqua e sapone, è possibile utilizzare un disinfettante per le mani a base di alcol, che ne contenga almeno il 60%. Leggendo l’etichetta del prodotto è facile individuare la percentuale di alcol presente.
  1. Si consiglia di lavare le mani(3):
  • Dopo aver tossito o starnutito
  • Prima, durante e dopo avere preparato il cibo
  • Prima di mangiare
  • Dopo avere usato il bagno
  • Quando ci si prende cura dei malati
  • Quando le mani sono sporche
  • Dopo avere accudito animali o raccolto i loro bisogni
  • Come proteggere noi stessi e gli altri?
  1. Evitare i contatti ravvicinati: in questo particolare momento, baci, abbracci e strette di mano potrebbero esporre maggiormente al contagio(1).
  2. Non toccarsi occhi, bocca e naso, specialmente senza essersi lavati le mani(1).
  3. Mantenere almeno 1 metro di distanza dalle altre persone (1).
  4. Starnutire e tossire coprendosi con fazzoletti monouso da gettare immediatamente (1). Se non si ha un fazzoletto con sé, starnutire nella piega del gomito(1).
  5. Disinfettare spesso gli oggetti di uso comune con soluzioni a base di alcol o cloro.
  6. Aprire spesso le finestre per fare circolare l’aria.
  7. Evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, anche se in famiglia(1).
  8. Se si pensa di essere infetti, indossare una mascherina chirurgica e rivolgersi telefonicamente subito al proprio medico(1).
  • Perché è importante aprire le finestre?

 

  1. È possibile vi sia una trasmissione tramite l’aria, in caso di esposizione prolungata a elevate concentrazioni di carica virale in spazi chiusi(4), che riguarda più che altro ospedali o luoghi dove ci sono delle persone infette. Fare circolare l’aria ogni tanto anche a casa, sembra comunque una buona norma da considerare.
  2. Analizzando i dati relativi al nuovo Coronavirus in Cina, sembra che per la diffusione sia necessario un contatto stretto tra le persone. La diffusione, infatti, pare sia limitata principalmente ai familiari, agli operatori sanitari e ad altri contatti stretti di pazienti infetti(4).
  • Perché è importante evitare assembramenti?

 

  1. La definizione di assembramento si riferisce alla distanza di sicurezza di almeno 1 metro che è necessario rispettare.(5)
  2. Il nuovo Coronavirus è un virus respiratorio che si contrae principalmente attraverso le goccioline del respiro di una persona malata. Questa è la ragione principale per la quale è importante rispettare la distanza ed evitare il più possibile i contatti interpersonali (1).
  3. La violazione del divieto di assembramento è perseguibile penalmente(5).
  • I nostri animali possono contrarre o veicolare il virus COVID-19?

 

  1. Ad oggi sembra che i nostri animali da compagnia non contraggano né diffondano il virus(6) (1).
  2. Tuttavia, si raccomanda di lavare le mani frequentemente con acqua e sapone oppure usando soluzioni alcoliche dopo il contatto con gli animali(1).
  • Quali sono i sintomi a cui prestare attenzione?

 

  1. I sintomi più comuni sono febbre, tosse secca e dolori muscolari. Sono stati segnalati anche altri sintomi come mal di testa, mal di gola, dolore addominale e diarrea(1) (7).
  2. I sintomi sono generalmente lievi e graduali. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino morte(1) (8).
  3. Una bassa percentuale di soggetti, seppure contragga il virus, non presenta sintomi. Per questa ragione è fondamentale rispettare le norme di prevenzione, anche nel caso in cui ci si senta bene(8).
  • Cosa fare in caso di sintomatologia?

 

  1. In caso di sintomi sospetti, restare a casa e non recarsi al pronto soccorso né dal proprio medico di base. Farlo è pericoloso, poiché si potrebbero contagiare altre persone(1).
  2. Utilizzare i numeri di emergenza 112/118 soltanto se strettamente necessario(1).
  3. Chiamare il medico di famiglia, la guardia medica o il numero verde della propria Regione, riportati nella tabella.

Numeri Regionali

Abruzzo– ASL n. 1 L’Aquila:118
– ASL n. 2 Chieti-Lanciano-Vasto: 800 860 146
– ASL n. 3 Pescara: 118
– ASL n. 4 Teramo: 800 090 147
Liguria: 112 Sardegna: 800 311 377
Basilicata: 800 99 66 88 Lombardia: 800 89 45 45 Sicilia: 800 45 87 87
Calabria: 800 76 76 76 Marche: 800 98 66 77 Toscana: 800 55 60 60
Campania: 800 90 96 99 Molise: 0874 313000
0874 409000
Umbria: 800 63 63 63
Emilia-Romagna: 800 033 033– Piacenza: 0523 317979 attivo dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18 e il sabato dalle 8 alle 13 Piemonte: 800 19 20 20 attivo 24 ore su 24
800 333 444 attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle 20
Val d’Aosta: 800 122 121
Friuli-Venezia Giulia: 800 500 300 Trentino-Alto Adige:
– Provincia autonoma di Trento: 800 867 388
– Provincia autonoma di Bolzano: 800 751 751
Veneto: 800 462 340
Lazio: 800 11 88 00 Puglia: 800 713 931 Attivo anche il numero di pubblica utilità 1500 del Ministero della Salute
  • Cosa si può assumere per prevenire il contagio?
  1. Non assumere antivirali o antibiotici come mezzo preventivo, farlo solo su prescrizione del medico(1).
  2. Avere sempre una dieta bilanciata e completa può aiutare a rafforzare il sistema immunitario nel lungo termine, ma non esistono diete o integratori in grado di potenziare in maniera immediata le difese immunitarie o proteggere dal virus(7) (9).
  3. Attualmente non ci sono prove che il cibo sia fonte o via di trasmissione probabile del virus, ma è opportuno rispettare le comuni norme igieniche nella preparazione degli alimenti: lavare frutta e verdura, lavarsi accuratamente le mani, non mischiare alimenti crudi e alimenti cotti(10) (6) (11).
  • Fare scorta di generi alimentari è una scelta responsabile?

 No. Il governo ha assicurato che i generi alimentari saranno sempre disponibili.

Se si sceglie di uscire per fare la spesa, è consigliabile fare una piccola scorta, in modo da potere evitare di uscire nei giorni immediatamente successivi. Tuttavia, al momento, non c’è alcuna necessità di accaparrarsi i generi alimentari, perché i supermercati saranno sempre riforniti. Inoltre, è importante evitare che ci siano troppe persone nei negozi nello stesso momento (5).

Quando fate la spesa rispettate la distanza di sicurezza di almeno 1 metro da altre persone e indossate dei guanti per precauzione.

  • Scegliere lo smart working e stare in casa è davvero sicuro?
  1. Bisogna in ogni caso tenere a mente le norme igieniche(1).
  2. Disinfettare frequentemente cellulare, cover, tastiera e mouse del computer(1).
  3. Pulire occhiali e lenti a contatto con appositi detergenti.
  4. Cercare di mantenere uno stile di vita sano e attivo: on-line sono disponibili diversi possibilità per continuare ad allenarsi anche a casa.
  • Quanto durerà questo focolaio?
  1. Abbiamo a che fare con un virus che non era mai stato identificato in precedenza, perciò non è possibile fare previsioni(1).
  2. Sulla base del modello cinese, rispettando le misure di contenimento dei contagi, sembra che la situazione possa migliorare(1) nel giro di qualche settimana.
  3. Al momento, non è chiaro se con l’arrivo dell’estate diminuisca la diffusione del virus, come osservato per l’influenza stagionale(1).
  • Ci sono aree del territorio più sicure di altre?
  1. Non ci sono differenze territoriali: le misure sono estese a tutta la penisola italiana(1) (12).
  2. Sono severamente vietati gli spostamenti sull’intero territorio nazionale.
  3. Gli spostamenti sono limitati e concessi solo per:
    • Comprovate esigenze lavorative(12)
    • Motivi di salute(12)
    • Situazioni di necessità (approvvigionamento, congiunti malati, bisogni fisiologici degli animali)(12)
  4. Per potersi muovere è necessario il modulo di autocertificazione compilato; il modulo è scaricabile al seguente link:

https://www.poliziadistato.it/statics/29/modulo_autodichiarazione_10.3.2020.pdf.pdf

  1. La trasgressione è punita come previsto nel Codice Penale(12):
  • Arresto fino a tre mesi o ammenda fino a 206 € (Art. 650 c.p.)
  • Reclusione fino a 12 anni per violazione della quarantena (Art. 452 c.p.)
  • Seguire solo le indicazioni aggiornate delle fonti ufficiali:
  1. Ministero della Salutehttp://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus
  2. Istituto Superiore di Sanitàhttps://www.iss.it/coronavirus
  3. Epicentrohttps://www.epicentro.iss.it
  4. Protezione civile: http://www.protezionecivile.gov.it
  5. Organizzazione Mondiale della Sanità: https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019
  6. Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie: https://www.ecdc.europa.eu

FONTI:

  1. http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus, •.
  2. https://www.health.harvard.edu/diseases-and-conditions/coronavirus-resource-center.
  3. https://www.cdc.gov/healthywater/hygiene/hand/handwashing.html.
  4. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK554776/.
  5. https://www.agi.it.
  6. https://www.bfr.bund.de/en/can_the_new_type_of_coronavirus_be_transmitted_via_food_and_toys_-244090.html.
  7. https://www.fondazionevalterlongo.org/13083/?lang=it.
  8. https://www.who.int/docs/default-source/coronaviruse/who-china-joint-mission-on-covid-19-final-report.pdf.
  9. https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/faq.
  10. https://www.efsa.europa.eu/it/news/coronavirus-no-evidence-food-source-or-transmission-route.
  11. https://www.ecdc.europa.eu/en/novel-coronavirus-china/questions-answers.
  12. https://www.poliziadistato.it/articolo/165e66704c97dbc404704043.

PILASTRI DELLA SANA LONGEVITÀ

PILASTRI DELLA SANA LONGEVITÀ

Per capire quali siano le indicazioni alimentari che garantiscono una vita sana e longeva facciamo riferimento ai “Pilastri della sana Longevità” (deriva dagli studi condotti dal Professor Valter Longo). Un approccio multidisciplinare che comprende:

  • ricerca di base, ossia lo studio su organismi semplici (in modelli sperimentali nei laboratori di ricerca) riguardanti gli aspetti molecolari del funzionamento cellulare legato alla nutrizione;
  • epidemiologia, ovvero l’analisi delle cause delle malattie e dei relativi fattori di rischio su intere popolazioni (tra cui anche la comprensione, attraverso la ricerca di base, nel dimostrare gli effetti di un determinato alimento o di uno stile alimentare su certe patologie e longevità);
  • studi clinici, ovvero la dimostrazione effettiva delle ipotesi formulate dalle ricerche di base ed epidemiologiche;
  • studio dei centenari, l’investigazione delle abitudini alimentari dei gruppi di centenari più sani, soprattutto quelli delle famose “Zone blu”, caratterizzate da maggior longevità: Loma Linda in California, la penisola di Nicoya in Costa Rica, Sardegna, Ikaria in Grecia e Okinawa in Giappone. L’osservazione di questi centenari offre dati a supporto di sicurezza, efficacia e accettazione di una determinata linea di condotta alimentare.
  • studio dei centenari, ossia gli studi condotti su diverse popolazioni nel mondo tra le quali è stata comprovata un’alta percentuale di individui centenari, basati sull’analisi del loro stile di vita e delle loro abitudini alimentari per comprendere quali siano i comportamenti che danno benefici in termini di longevità.
  • studio dei sistemi complessi, ovvero la trasposizione dei comportamenti umani a livello ingegneristico, nel prendere in considerazione stile di vita e nutrizione in relazione all’invecchiamento.

Il sistema dei “Pilastri della Sana Longevità” è un metodo che consente di filtrare le migliaia di studi sulla longevità e sulle malattie e di porre fondamenta molto più profonde e solide per valutare cosa e quanto mangiare, riducendo al minimo l’entità dei cambiamenti nello stile alimentare delle persone. Se le scelte si basano su questi Pilastri, difficilmente possono dimostrarsi scorrette o invalidate da nuove scoperte.

FONTI

  1. La Dieta della Longevità. Vallardi editore, 2016

INVECCHIAMENTO E CORONAVIRUS

INVECCHIAMENTO E CORONAVIRUS

Un’analisi condotta dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), risalente al 4 marzo scorso, ha preso in esame i dati sui primi pazienti italiani deceduti a causa del COVID-19: 73 in Lombardia, 21 in Emilia-Romagna, 7 in Veneto e 3 nelle Marche. Analizzando le fasce di età, si evidenzia che:

  • 42,2% dei decessi si è verificato tra 80 e 89 anni
  • 32,4% tra 70 e 79
  • 14,1% sopra i 90
  • 8,4% tra 60 e 69
  • 2,8% tra 50 e 59

Ne risulta che l’età media di coloro che non hanno superato l’infezione e sono deceduti è di 81 anni, circa 30 anni in più rispetto all’età media delle persone infettate che, invece, è di 51 anni (la cui maggioranza sono uomini per il 73,3%). (vedi articolo DATI CORONAVIRUS ALLA MANO)

Oltre metà delle persone defunte, inoltre, era già afflitto da una o più patologie (comorbidità). In particolare, il numero medio è di oltre 3 malattie concomitanti (3,4 per l’esattezza). In dettaglio:

  • 15,5% del campione presentava 0 o 1 patologie
  • 18,3% presentavano 2 patologie
  • 67,2% presentavano 3 o più patologie.

In questa nuova analisi viene confermato che la patologia preesistente più rappresentata è l’ipertensione (74,6%), seguita dalla cardiopatia ischemica (70,4%) e dal diabete mellito (33,8%). Come commenta il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) Silvio Brusaferro: “Si tratta di persone molto fragili, che spesso vivono a stretto contatto e che dobbiamo proteggere il più possibile”.

In Italia ipertensione, cardiopatie ischemiche e diabete mellito (definito anche come diabete di tipo 2), sono tra le condizioni più diffuse, già normalmente responsabili, insieme alle patologie tumorali, di oltre un terzo delle malattie o morti premature. Tanto che il 36,9% tra gli uomini e il 18,5% tra le donne muoiono prima dei 75 anni per queste patologie evitabili. Possono essere evitate perché la maggior parte dei casi riconducibili a queste malattie potrebbe essere agevolmente contrastata attraverso utili e fondamentali modifiche alla nutrizione e allo stile di vita, focalizzate sulla longevità sana e attinenti al raggiungimento o mantenimento di un peso adeguato.

I dati dell’ultimo report italiano su sovrappeso e obesità (Italian Obesity Barometer Report 2019 – dati IBDO Foundation in collaborazione con ISTAT – vedi articolo OBESITÀ IN ITALIA), sfortunatamente indicano che quasi la metà degli italiani si trova in una condizione di eccesso di peso, circa 25 milioni di persone, e uno su 10 è addirittura obeso. Inoltre, circa 4 bambini su 10 sono in sovrappeso oppure obesi. Sia bambini sia adulti mangiano troppi amidi e troppe proteine, come analizzato negli studi approfonditi, condotti per la realizzazione del libro “La longevità inizia da bambini” del Professor Longo. Amidi, zuccheri e proteine sono al centro dell’accelerazione dell’invecchiamentoe contribuiscono al pericolo di sviluppare diversi tipi di malattie.

Ipertensione, malattie cardiovascolari, tumori e diabete di tipo 2, i principali fattori di rischio legati a una morte prematura, in genere, oltre che a quelli genetici, sono, infatti, direttamente collegati ad abitudini scorrette come: cattiva alimentazione, vita sedentaria, tabagismo e abuso di alcol. Tuttavia, dagli studi scientifici emerge che l’età è il principale fattore di rischio nell’incorrere in queste malattie. Qualcosa di analogo lo stiamo osservando per ciò che riguarda l’infezione da Coronavirus: ovvero chi è più anziano risulta essere più fragile e si ammala più facilmente. Intervenire direttamente sull’invecchiamento nel corso del tempo, dunque, potrebbe essere una formula preventiva di molte patologie e fragilità generale più efficace rispetto a quella attuata ora di curare ogni singola malattia al momento del suo apparire. Un processo, tuttavia, che va inteso sul lungo periodo e che non è applicabile in tempi rapidi e con urgenza.

Nell’immediato, in questa situazione di emergenza legata all’epidemia da COVID-19, valgono molto di più le indicazioni ministeriali e internazionali sulla condotta da adottare: lavare spesso le mani; non toccarsi bocca, naso e occhi; in caso di starnuti o tosse coprirsi naso e bocca con un fazzoletto monouso da gettare subito o usare la piega del gomito; evitare contatti con persone che hanno sintomi influenzali; evitare strette di mani e abbracci, mantenendo la distanza di almeno 1 metro; evitare luoghi affollati e preferibilmente non uscire di casa; se si hanno sintomi non recarsi al pronto soccorso e contattare i medici.

Una strategia significativa e di valore è, in ogni caso, rappresentata dall’approccio innovativo (basato sui 5 PILASTRI DELLA SANA LONGEVITÀ – vedi articolo) proposto da Fondazione Valter Longo Onlus, incentrato sui meccanismi che aiutano a rallentare l’invecchiamento e promuovono una longevità sana, che può essere attuato fin da subito nell’ottica di rafforzare il sistema immunitario sia nel breve periodo (vedi articolo VITAMINE E MINERALI PER SOSTENERE IL SISTEMA IMMUNITARIO), soprattutto in questa grave emergenza sanitaria, sia a lungo termine, per non farci trovare impreparati nelle future sfide sanitarie.

Il team dei Nutrizionisti della Fondazione Valter Longo Onlus è sempre a disposizione, soprattutto in questo periodo critico, per continuare ad aiutare chi lo desidera: bambini, adolescenti, adulti e anziani, per offrire a tutti l’opportunità di una vita lunga e sana.

Per maggiori informazioni: [email protected]

FONTI:

  1. https://www.iss.it/web/guest//comunicati-stampa/-/asset_publisher/fjTKmjJgSgdK/content/id/5286166
  2. http://www.ibdo.it/
  3. La Longevità inizia da bambini. Vallardi editore, 2019
  4. NSIS, Nuovo Sistema Informativo Sanitario
  5. AIOM, Associazione Italiana Oncologia Medica
  6. IDF, International Diabetes Federation, Diabetes Atlas

La Dieta della Longevità. Vallardi editore, 2016

DATI CORONAVIRUS ALLA MANO

DATI CORONAVIRUS ALLA MANO

Dal momento della prima segnalazione del caso verificatosi a Wuhan in Cina, lo scorso dicembre 2019, il nuovo Coronavirus – noto come SARS-CoV-2 (Sindrome Respiratoria Acuta Grave Coronavirus 2) – e la relativa malattia – chiamata COVID-19 (COrona VIrus Disease 2019) – si sono diffusi a livello globale : principalmente in Cina, Corea del Sud, Iran e Italia, ma anche negli Stati Uniti d’America (principalmente a Los Angeles e New York e in Sud America e in Australia.

In tutto il mondo, fino al 27 febbraio 2020, sono state segnalate oltre 82mila persone colpite dal virus e 2.800 decessi, di cui rispettivamente oltre il 95% (persone colpite) e il 97% (decessi) solo in Cina. In seguito, i casi di individui contagiati dal nuovo Coronavirus si sono presentati rapidamente anche in altri 49 Paesi, tra cui l’Italia.

Un riferimento particolare va al caso del focolaio di COVID-19 verificatosi sulla nave da crociera italiana Diamond Princess, dove sono state segnalate più di 700 infezioni tra passeggeri ed equipaggio (su un totale di circa 3.700 persone a bordo). Ormeggiata nel porto dell’isola giapponese di Yokohama, in quarantena dal 5 febbraio al 2 marzo, dopo che il 3 febbraio è stato trovato un passeggero positivo al nuovo Coronavirus SARS-CoV-2. La Diamond Princess rappresenta un esempio in “piccolo” di come potenzialmente funziona la diffusione di questo nuovo virus.

EPIDEMIOLOGIA

Le attuali stime sul periodo di incubazione di CODIV-19 indicano un periodo di 5-6 giorni, ma possono variare da 1 a 14 giorni e possono allungarsi addirittura fino a 24 giorni, come riportato dalle pubblicazioni scientifiche di settore.

Inoltre, è stata segnalata anche una tipologia di infezione in cui non si manifestano i sintomi classici di febbre e tosse anche se sembra essere relativamente rara, come descritto nel report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità pubblicato a febbraio 2020 – Report of the WHO-China Joint Mission on Coronavirus Disease 2019 (COVID-19). La forma asintomatica, in ogni caso, al momento non rappresenta il mezzo principale della trasmissione.

Nello stesso report viene indicato che tra i 55.924 casi di contagio confermati da dati di laboratorio, l’età media dei soggetti che si sono ammalati è di 51 anni, con la maggior parte di individui (77,8%) con un’età compresa tra 30 e 69 anni, di cui il 51,1% è rappresentato da uomini.

Nei bambini, la malattia sembra essere relativamente rara e di lieve entità, con circa il 2,4% del totale di casi segnalati, tra soggetti di età inferiore ai 19 anni. Inoltre, una percentuale molto ridotta di individui con meno di 19 anni ha sviluppato una forma grave (2,5%) o critica (0,2%).

Per esempio, a Wuhan nessun bambino è risultato positivo all’infezione nel periodo che va da novembre 2019 fino alle prime due settimane di gennaio 2020. Dai dati disponibili, tuttavia, non è ancora possibile determinare davvero il reale grado di infezione nei bambini, come pure quale ruolo svolgano nella trasmissione del nuovo Coronavirus.

Esistono, inoltre, dati riferiti a 9 casi di donne in stato di gravidanza, che suggeriscono la non trasmissione al feto, anche se saranno necessari maggiori studi per confermare questo risultato.

 

CARATTERISTICHE CLINICHE

In generale, i sintomi più comuni di CODIV-19 sono febbre (83-98% dei pazienti), tosse secca (76-82% dei casi) e affaticamento o mialgie ovvero dolori muscolari (dall’11 al 44%). Sono stati segnalati anche altri sintomi come mal di testa, mal di gola, dolore addominale e diarrea, nonché linfopenia, ovvero carenza di linfociti (70% dei casi) probabilmente associata a una carenza di difese immunitarie, valori elevati di tempo di protrombina (58%) che possono causare una minor coagulazione del sangue e valori elevati di lattato deidrogenasi (40%), un enzima che può indicare un danno cellulare.

La maggior parte (circa l’80%) delle persone infette dal nuovo Coronavirus SARS-CoV-2 contrae la malattia (COVID-19) in forma lieve e guarisce senza particolari complicazioni. Nel 20% circa degli individui contagiati, invece, la malattia può causare forme gravi di polmonite e richiede il ricovero in ospedale ed eventuale terapia intensiva.

IL CASO ITALIANO

Il 21 febbraio all’ospedale di Codogno (Lodi), un uomo di 38 anni viene confermato come primo cittadino italiano con COVID-19 e rappresenta il “paziente 1”. In meno di una settimana, il numero di casi in Italia è aumentato esponenzialmente, coinvolgendo quasi tutte le Regioni: la situazione alle 18:00 del 5 marzo i casi di persone positive al contagio in Italia sono 3.296, 414 i guariti e 148 i deceduti.

TABELLA: Dati PCM-DPC (Presidente del Consiglio dei Ministri - Dipartimento di Protezione Civile) forniti dal Ministero della Salute (ultimo aggiornamento 05/03/2020)

TABELLA: Dati PCM-DPC (Presidente del Consiglio dei Ministri – Dipartimento di Protezione Civile) forniti dal Ministero della Salute (ultimo aggiornamento 05/03/2020)

MORTALITÀ

In questa nuova forma di Coronavirus, le manifestazioni cliniche, come pure il tasso di mortalità, sembrano variare molto. I primi rapporti scientifici hanno suggerito che il tasso di mortalità potrebbe variare dall’8 al 15% negli anziani infetti nella provincia di Hubei, nella Cina centrale (ovvero da dove sembra sia partita l’epidemia) ed è maggiore negli adulti che presentano una condizione di comorbidità (ossia laddove sia presente allo stesso tempo almeno un’altra malattia o addirittura più condizioni patologiche insieme).

Tra gli individui a più alto rischio di contrarre la malattia in forma grave e morte, infatti, vi sono persone di età superiore ai 60 anni e soggetti adulti che presentano patologie di base come ipertensione, diabete, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche e cancro.

Il tasso di mortalità legato al nuovo Coronavirus, al di fuori della provincia di Hubei, sebbene al momento sia basato su dati limitati, è molto più basso (1-2%). In ogni caso, i dati finali dipenderanno dal rilevamento accurato dei dati attuali.

 

PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO

Età. La mortalità legata a COVID-19 aumenta con l’età, soprattutto tra individui over 80, dove il tasso di mortalità è del 21,9%.

Sesso. Sebbene diversi studi riportino una percentuale di infezione pari in entrambi i sessi; il tasso di mortalità è maggiore tra i maschi rispetto alle femmine (4,7% vs. 2,8%).

Presenza di un’altra malattia. La presenza di un’altra patologia (comorbidità) può aumentare il tasso di mortalità fino a circa 9 volte: passando dall’1,4 al 13,2% se si soffre di una malattia cardiovascolare; al 9,2% se è presente il diabete; all’8,4% in caso di ipertensione; all’8% se si è già affetti anche da altre malattie respiratorie croniche; fino arrivare al 7,6 % nei pazienti oncologici.

 

LE RICERCHE PROSEGUONO

I dati relativi a biologia, epidemiologia e caratteristiche cliniche del nuovo Coronavirus SARS-CoV-2continuano a crescere ogni giorno, con oltre 400 articoli scientifici pubblicati nel giro di 2 mesi (gennaio e febbraio 2020).

Il genoma nuovo Coronavirus è stato rapidamente sequenziato, grazie all’impegno di numerosi ricercatori che hanno concentrato e accelerato gli studi scientifici in tal senso. Ciò ha permesso lo sviluppo di test diagnostici e l’avvio della ricerca su vaccini e terapie. Nel frattempo, proseguono gli studi sullo spettro clinico della malattia COVID-19 e sulla valutazione dei trattamenti da mettere in atto. Per esempio, al momento sono in fase di sviluppo 11 prototipi di vaccino contro SARS-CoV-2 e uno studio clinico.

I rapidi progressi che scienza e salute pubblica hanno messo in atto per contrastare l’epidemia di SARS-CoV-2 non hanno eguali. In ogni caso, rimane l’urgenza di accelerare i protocolli che portano alla scoperta e all’implementazione di test diagnostici rapidi, terapie antivirali efficaci e un vaccino sicuro.

NOTA DALLA REDAZIONE:

Lo scopo di questo articolo e dei prossimi che pubblicheremo in tema di nuovo Coronavirus e la malattia COVID-19 a esso associata, è quello di ampliare la conoscenza sull’andamento della situazione, divulgando notizie tratte da fonti certe, nonché offrire raccomandazioni che possono essere utili a tutti, in particolare a chi è più suscettibile all’infezione, in linea con la nostra missione di aiutare chi ne ha più bisogno.

FONTI:

  1. https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2762510?utm_source=twitter&utm_campaign=content-shareicons&utm_content=article_engagement&utm_medium=social&utm_term=022820#.Xlmib5QaX-s.twitter
  2. https://www.who.int/docs/default-source/coronaviruse/who-china-joint-mission-on-covid-19-final-report.pdf
  3. https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S0140673620303603
  4. http://www.protezionecivile.gov.it/attivita-rischi/rischio-sanitario/emergenze/coronavirus
  5. https://www.jwatch.org/na50970/2020/02/27/covid-19-infection-more-epidemiologic-data-outside-wuhan
  6. https://www.bmj.com/content/bmj/368/bmj.m606.full.pdf
  7. https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/all.14238
  8. https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2002032

VITAMINE E MINERALI PER SOSTENERE IL SISTEMA IMMUNITARIO

VITAMINE E MINERALI PER SOSTENERE IL SISTEMA IMMUNITARIO

Una dieta varia ed equilibrata assicura un apporto adeguato di micronutrienti, vitamine e minerali, che sostengono il nostro sistema immunitario. Sono numerosi gli studi scientifici che ne attestano l’importanza. I micronutrienti con più evidenze scientifiche a sostegno della loro funzione di supporto al sistema immunitario sono vitamine C, D e Zinco.

La vitamina C, in particolar modo, stimola l’innalzamento delle difese immunitarie proteggendo dalle affezioni respiratorie. Si trova specialmente in agrumi (limoni, arance), frutti rossi (ribes e fragole), kiwi, ananas, ciliegie, anguria, melone e papaia. Ricche di vitamina C sono le verdure a foglia verde (broccoli, cavoli, spinaci, bietole, cime di rapa, rucola, lattuga, radicchio, prezzemolo etc.) e le solanacee (peperoni, pomodori crudi).

Anche la vitamina D aiuta a stimolare il sistema immunitario, prevenendo le infezioni e abbassando i livelli di infiammazione. Viene assimilata dall’organismo per l’80% attraverso l’esposizione dell’epidermide ai raggi solari. Il restante 20% si ottiene dal cibo. Ricchi di vitamina D sono pesce azzurro (sgombro, sardine, aringhe, acciughe, spigola, tonno, salmone, triglie), uova e funghi. In minor quantità, possiamo trovarla anche in frutta secca (mandorle e noci), cereali integrali, fagioli e verdura a foglia verde.

Lo Zinco ha un ruolo importante per il sistema immunitario, grazie alla sua funzione nello stimolare il corretto funzionamento del timo, soprattutto contro virus influenzali, sintomi da raffreddamento e infezioni di origine batterica a carico delle vie respiratorie. Si trova principalmente in molluschi e pesce, cereali integrali, legumi (fagioli, lenticchie, ceci), frutta secca (mandorle, noci, pinoli, anacardi e arachidi) e semi oleosi (sesamo, papavero, zucca e girasole), anche nei funghi e nel cacao.

Anche Ferro, Rame e Selenio, con meccanismi diversi e molto precisi, ci sostengono nell’avere un sistema immunitario efficiente.

Il Ferro introdotto con la dieta si distingue in “eme” e “non eme”. Il primo è presente negli alimenti di origine animale. Si trova in fegato, carni rosse equine e bovine, ma anche pesce azzurro (alici, sardine, acciughe, spigola) così come frutti di mare (vongole, cozze e ostriche), crostacei e uovo (tuorlo). Il ferro non eme, invece, è presente nei vegetali e, per essere assorbito meglio va abbinato alla vitamina C. Sono ricchi di ferro cereali integrali, legumi (specialmente lenticchie e fagioli) e verdure a foglia verde (rucola, spinaci, prezzemolo, broccoli). Anche la frutta essiccata è ricca di Ferro (prugne, uvetta, albicocche, datteri), come pure la frutta secca (anacardi e pistacchi). Per assorbirlo al meglio è bene associare questi alimenti ricchi di vitamina C, come succo di limone, pomodori, peperoni, kiwi. Alcune sostanze, però, inibiscono l’assorbimento del ferro, per cui l’assunzione contemporanea dei alcuni alimenti potrebbe ridurne l’assorbimento: the, caffè, cioccolato, yogurt, formaggi, alimenti e acque ricchi di calcio dovrebbero essere consumati a distanza dai pasti.

Il Rame stimola il sistema immunitario poiché, oltre a essere coinvolto nel buon funzionamento della tiroide, mantiene una quantità adeguata di globuli bianchi, in grado di contrastare virus e batteri. Si trova in molluschi, crostacei, uova e carne nonché in frutta secca (noci, mandorle e nocciola), semi oleosi (girasole e zucca), legumi e cereali integrali, come pure in funghi e cacao.

Il Selenio, in sinergia alla vitamina C, stimola le difese del sistema immunitario, con effetto protettivo da virus influenzali, infezioni e malanni stagionali. Le fonti di origine animale sono pesce azzurro, molluschi, uova, latticini e carne rossa. Tra i vegetali, il selenio si trova in cereali integrali, legumi, frutta secca, semi oleosi, funghi e verdura.

Altre vitamine importati per il sistema immunitario sono le vitamine A, E e quelle del gruppo B.

La vitamina A, sotto forma di retinolo, insieme ai carotenoidi suoi precursori, svolge un potere anti-ossidante con effetto potenziante del sistema immunitario, andando a costituire un’eccellente barriera nei confronti di infezioni polmonari. I carotenoidi si trovano in ortaggi e frutta di colore arancio-rosso: carote, zucca, pomodori peperoni, albicocche, pesche, melone, nespole. Come pure in verdure a foglie verde e spezie come la paprica. Il retinolo si trova in pesce azzurro, uovo, yogurt, formaggio e carne.

Anche la vitamina E aiuta a sostenere il sistema immunitario. Si trova specialmente in frutta secca (mandorle, nocciole e arachidi), semi oleosi (girasole, lino), verdure a foglia verde, avocado, more di rovo, castagne olive e olio extra-vergine d’oliva.

Infine vanno citate le vitamine del gruppo B che, in sinergia con alcuni minerali e altre vitamine, sono essenziali per il buon funzionamento del sistema immunitario. Si trovano in pesce, crostacei, uova, latticini e carne, verdure a foglia verde, cereali integrali, legumi, frutta secca, semi oleosi. La vitamina B12 è l’unica che si trova solo nel mondo animale, per cui chi segue diete prettamente a base vegetale è bene che consulti sempre un nutrizionista per integratori validi che ne scongiurino la carenza.

Mangiare pesce 2-3 volte alla settimana, insieme a legumi, a tante verdure di stagione e possibilmente di origine biologica, cereali integrali e frutta di stagione, così come suggerito dalla Dieta della Longevità, ci aiuta a fornire al nostro corpo tutti i nutrienti di cui ha bisogno per un benessere duraturo.

FONTI

  1. https://www.mdpi.com/2073-4409/8/6/603https://www.mdpi.com/2072-6643/12/1/236/htm
  2. https://www.mdpi.com/2072-6643/12/1/236/htm
  3. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28598721
  4. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9587153
  5. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30200430
  6. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28094101
  7. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2906676/pdf/nihms185109.pdf
  8. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5707683/
  9. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6266234/
  10. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6478888/pdf/fnut-06-00048.pdf
  11. Vitamin and Mineral Supplement Fact Sheets – NIH National Institute of Health
  12. Vitamine – Informazioni generali – EPICENTRO
  13. Vitamine – Studi – EPICENTRO
  14. Sali minerali – Informazioni generali – EPICENTRO
  15. Sali minerali – Oligoelementi o micronutrienti – EPICENTRO
  16. LARN – Livelli di assunzione di riferimento per la popolazione italiana: VITAMINE. Assunzione raccomandata per la popolazione (PRI) e assunzione adeguata (AI): valori su base giornaliera – Società Italiana di Nutrizione Umana-SINU, 2014
  17. LARN – Livelli di assunzione di riferimento per la popolazione italiana: MINERALI. Assunzione raccomandata per la popolazione (PRI) e assunzione adeguata (AI): valori su base giornaliera – Società Italiana di Nutrizione Umana-SINU, 2014

IL NOSTRO MENU DI NATALE PER VOI, PER UN NATALE ALL’INSEGNA DELLA SALUTE, DEL GUSTO E DELLA TRADIZIONE

IL NOSTRO MENU DI NATALE PER VOI, PER UN NATALE ALL’INSEGNA DELLA SALUTE, DEL GUSTO E DELLA

Le festività sono un’ottima occasione di ritrovo con i nostri cari, con cui condividiamo pranzi e cene, che spesso, però, risultano essere eccessivamente lunghi ed estenuanti, arrecando disturbi digestivi e qualche chilo in più.

È giusto rispettare le tradizioni culinarie e godersi liberamente le feste, ma qualche piccolo accorgimento, senza rinunciare a gusto e tradizioni, potrebbe permettervi di rilassarvi senza sensi di colpa! Eccone qualcuno:

  • scegliete pietanze semplici e povere di grassi saturi e zuccheri aggiunti;
  • riducete le quantità delle porzioni, per poter assaggiare tutti i piatti, senza appesantirvi;
  • evitate di aggiungere ulteriori condimenti al piatto (sale, olio, salse);
  • evitate bevande zuccherate e/o gassate, ma bevete almeno 2 litri di acqua al giorno;
  • evitate di stare seduti a lungo e approfittate per sgranchirvi le gambe tra una portata e l’altra (ad esempio, fornendo aiuto in cucina o al servizio);
  • a fine pasto, se potete, uscite con i vostri cari a fare lunghe passeggiate, coinvolgendo anche i più piccoli.

Se non avete idee su come realizzare un pranzo di Natale semplice e salutare, vi aiutiamo noi!

Ecco un Menu di Natale realizzato per voi con prodotti di stagione e ricette tratte dal libro “Alla tavola della longevità” del Prof. Valter Longo.

ANTIPASTO:

Torta d’erbi

Per 6 persone 

  • 400 g di farina tipo 0 
  • 2 kg di bietole da foglia
  • 1 manciata di pangrattato
  • 300 g di ricotta di capra
  • Olio extravergine di oliva
  • Sale, pepe

Mondate le bietole tenendo solo le foglie, lavatele, tritatele abbastanza grossolanamente, salatele e mettetele a scolare per 15 minuti. Mescolatele quindi con il formaggio, il pangrattato, un pizzico di pepe e 2 cucchiai d’olio. Impastate la farina con acqua, 2 cucchiai d’olio e un buon pizzico di sale. Dividete l’impasto a metà e tirate due sfoglie leggermente più grandi delle dimensioni della teglia. Ungete quest’ultima d’olio, stendetevi la prima sfoglia e versate il composto, livellandolo. Coprite con la seconda sfoglia sovrapponendone i bordi a quelli della prima, premendo per chiudere la torta. Cospargete con abbondante olio e bucherellate la superficie con una forchetta. Cuocete in forno a 200 °C fino a quando la sfoglia risulterà ben dorata.

PRIMO:

Risotto con la zucca

Per 4 persone

  • 250 g di riso
  • 250 g di polpa di zucca
  • 20 g di burro
  • 30 g di scalogno
  • 1/2 bicchiere di vino bianco secco
  • 1,5 l di brodo vegetale
  • Olio extravergine di oliva
  • Prezzemolo
  • 20 g di grana padano
  • Sale, pepe

Fate appassire in una pentola con l’olio lo scalogno tritato, poi aggiungete la zucca tagliata a fettine. Bagnate con il vino e quando è evaporato aggiustate di sale, coprite e stufate a fuoco basso per 10 minuti, mescolando ogni tanto. Portate a ebollizione il brodo e unite il riso alla zucca, facendolo tostare leggermente, quindi terminate di cuocerlo aggiungendo il brodo poco per volta. Quando il riso è cotto mantecate con burro e formaggio grattugiato e cospargete di prezzemolo tritato. Servite con pepe da macinare al momento.

SECONDO:

Orata alla barese

Per 4 persone

  • 2 orate da 500 g 
  • 1/2 cipolla
  • 1 spicchio di aglio
  • Prezzemolo
  • 50 g di uvetta
  • 1 foglia di alloro
  • 1 l di vino bianco secco
  • 1/2 bicchiere di olio extravergine di oliva
  • Sale, pepe

Squamate le orate, pulitele e tagliatele a fette. Disponetele in un tegame di terracotta e ricopritele con il vino, l’uvetta, fatta rinvenire in acqua tiepida e strizzata, il prezzemolo e l’aglio tritati, la cipolla tagliata a rondelle e la foglia d’alloro spezzata a metà. Salate, pepate e lasciate marinare per un’ora. Mettete quindi il tegame sul fuoco e cuocete a fuoco basso per 10 minuti. Prelevate il pesce e trasferitelo sul piatto da portata, continuando a cuocere il sugo per addensarlo. Passatelo al colino e cospargetelo sul pesce, completando con un filo di olio crudo.

CONTORNO:

Insalata di cavolfiore

Per 4 persone

  • 1 cavolfiore 
  • 1 dozzina di olive nere
  • 1 cucchiaio di capperi
  • 1 peperone sotto aceto
  • Aceto di vino bianco
  • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • Sale

Pulite il cavolfiore e dividetelo in cimette, sciacquatele e sbollentatele in poca acqua con un pizzico di sale: il cavolfiore deve restare al dente. Scolatelo e conditelo subito con l’aceto, l’olio, le olive, i capperi e il peperone tagliato a listarelle. 

DOLCE:

Castagnaccio

Per 8 persone

  • 350 g di farina di castagne
  • 80 g di uvetta
  • 100 g di pinoli
  • Qualche noce
  • 1 bicchiere di vino dolce
  • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 1 rametto di rosmarino
  • Sale

Fate riposare l’uvetta nel vino intiepidito. Nel frattempo setacciate la farina di castagne e unitela a 600 ml di acqua a temperatura ambiente. Aggiungete un pizzico di sale e l’olio, lavorando fino a ottenere una pastella non troppo densa. Aggiungete le noci grossolanamente tritate e i pinoli, l’uvetta scolata e strizzata e gli aghi di rosmarino e versate in una teglia ben unta d’olio: lo spessore dell’impasto dovrà essere di 2 cm al massimo. Passate un giro di olio sulla superficie, cospargete con qualche ago di rosmarino e infornate a 180 °C per circa 40 minuti, quando inizieranno a formarsi in superficie delle piccole crepe.

Dott.ssa Gina Forrisi

NEL 2019, QUASI 500MILA PERSONE HANNO DOVUTO RIVOLGERSI A 1.844 ENTI NON PROFIT PER AFFRONTARE UN PROBLEMA DI SALUTE. ECCO I DATI DEL 7° RAPPORTO SULLA POVERTÀ SANITARIA IN ITALIA.

NEL 2019, QUASI 500MILA PERSONE HANNO DOVUTO RIVOLGERSI A 1.844 ENTI NON PROFIT PER AFFRONTARE UN PROBLEMA DI SALUTE. ECCO I DATI DEL 7° RAPPORTO SULLA POVERTÀ SANITARIA IN ITALIA.

Povertà Sanitaria in aumento

Per la propria salute le persone povere in Italia possono spendere solo da 4 a 14 volte in meno rispetto al resto della popolazione

Il 4 dicembre 2019 è stato presentato dalla Fondazione Banco Farmaceutico il 7° Rapporto sulla Povertà Sanitaria. Quest’anno, quasi 500mila italiani non hanno potuto acquistare medicinali di cui avevano bisogno per motivi economici. Inoltre, la richiesta di farmaci da parte degli enti di assistenza sanitaria ha raggiunto il picco (rispetto agli ultimi 7 anni) con +4,8% rispetto al 2018, con oltre 1 milione di confezioni di medicinali richiesti.

Il direttore dell’OPSan (Osservatorio Povertà Sanitaria di Fondazione Banco Farmaceutico) riporta dati davvero preoccupanti per l’Italia, dove circa 5 milioni di persone vertono in condizioni di povertà assoluta. Una situazione che non consente nemmeno di affrontare le spese per le cure. Anche le famiglie non povere, però, nell’ultimo anno si sono viste costrette a limitare le spese sanitarie. In particolare,  hanno ridotto tale quota il 19% delle famiglie non povere e il 37% delle famiglie povere. 

Per comprendere le condizioni in cui si trovano queste ultime, basti pensare che in media possono spendere solo:

  • 2,19 euro al mese per i servizi odontoiatrici
  • 0,79 euro al mese per l’acquisto di articoli sanitari
  • 1,30 euro per le attrezzature terapeutiche
  • 4,61 euro per i servizi medico ospedalieri
  • 1,31 euro per i servizi paramedici

Per rendersi conto della esiguità di queste cifre, si possono confrontare con quelle del resto della popolazione, che risultano essere da 4 a 14 volte maggiori:

  • 31,16 euro al mese per i servizi odontoiatrici
  • 4,42 euro al mese per l’acquisto di articoli sanitari
  • 12,32 euro per le attrezzature terapeutiche
  • 19,10 euro per i servizi medico ospedalieri
  • 9,35 euro per i servizi paramedici

La situazione risulta ancora più grave se si pensa che sono proprio le famiglie con figli minorenni a dover fronteggiare i maggiori problemi di accesso al diritto alla salute. Condizione che sta contribuendo a ingigantire il record tutto italiano di obesità infantile (ogni 10 bambini e ragazzi, ben 4 sono in sovrappeso e di questi, 2 sono obesi).

Questo accade perché spesso il cibo più economico è anche quello meno sano, ovvero più ricco di grassi saturi, zuccheri e proteine animali, ma povero di nutrienti essenziali, come vitamine e minerali. Il cibo a buon mercato, infatti, non è per nulla completo e nutriente, ma anzi contribuisce ad aumentare il grasso sia negli adulti sia in bambini e ragazzi. 

I minorenni in condizione di povertà assoluta sono 1 milione 260mila, ovvero il 12,6% degli under 18 residenti nel nostro Paese. In questo scenario, le famiglie che si trovano in condizioni di ristrettezza economica, per un supporto nell’affrontare un problema di salute, possono rivolgersi ad associazioni e fondazioni onlus, che rappresentano un servizio sanitario sussidiario al Sistema Sanitario Nazionale, costruito grazie alla generosità di questi enti.

È proprio con lo scopo di aiutare chi è più in difficoltà, per motivi di salute e/o per motivi economici che le due fondazioni onlus fondate dal Professor Valter Longo (Fondazione Valter Longo e Create Cures Foundation) sono nate e cercano strategie serie e creative.

In particolare, le due Fondazioni offrono visite nutrizionali a prezzi agevolati per tutti e gratuite per chi è meno fortunato, senza nessuna distinzione di sesso, età, razza, credo religioso, ecc. 

Le attività delle due Fondazioni si fanno promotrici di offrire assistenza nutrizionale, programmi di sensibilizzazione, educazione alimentare, seminari e consulenze, nell’ottica di offrire a tutti l’opportunità di una vita sana e longeva e di avere anche un impatto positivo sul miglioramento della salute pubblica.

Fondazione Valter Longo e Create Cures Foundation vogliono assumere questo impegno pubblico verso la parte della popolazione che sperimenta le maggiori difficoltà sociali ed economiche.

Per maggiori informazioni: [email protected] e [email protected]

Il menù della longevità completo per la Festa del Ringraziamento, elaborato per voi dalla Fondazione Valter Longo Onlus in collaborazione con la Create Cures Foundation

Il menù della longevità completo per la Festa del Ringraziamento, elaborato per voi dalla Fondazione Valter Longo Onlus in collaborazione con la Create Cures Foundation

MENU PER IL GIORNO DEL RINGRAZIAMENTO

Il Giorno del Ringraziamento è una giornata speciale durante la quale si ringrazia e si è grati per tutto quello di positivo che abbiamo nella nostra vita. La Fondazione Valter Longo e la Fondazione Create Cures desiderano ringraziarvi per il vostro supporto in questo giorno speciale per tutti, e in particolare per gli USA, offrendovi un Menù completo della Longevità per la Festa del Ringraziamento elaborato appositamente per voi da noi.

Sulle tavole degli americani troviamo, in questa giornata particolare, il tacchino ripieno, una speciale salsa chiamata “gravy”,  puré di patate, salsa ai mirtilli rossi americani detti “cranberry” e torta di zucca. Traendo ispirazione dalle ricette tradizionali, le abbiamo adattate per sostenervi nel vostro percorso verso una sana longevità. Le porzioni sono per 8 persone e possono essere adattate a seconda del numero di ospiti.

Buona Festa del Ringraziamento! Siamo veramente grati del vostro costante sostegno che ci permette di offrire il nostro aiuto e dare a tutti l’opportunità di vivere una vita lunga e sana. Inviateci suggerimenti o commenti e condividete le foto del vostro pranzo della Longevità sulle nostre pagine social oppure via email a [email protected] o [email protected]. Grazie!

CORN-BREAD VEGANO E SENZA ZUCCHERO

Ingredienti

• 600 g di farina di mais 

• 200 ml d’acqua 

• Olio extra vergine di oliva (EVO) a piacere 

• Una bustina di lievito 

• Sale a piacere 

Procedimento

Unite tutti gli ingredienti in una ciotola, o su un piano di lavoro e amalgamateli per formare un impasto omogeneo e non appiccicoso. Stendete l’impasto con le mani o aiutandovi con un mattarello, raggiungendo uno spessore di circa 1,5 cm e disponetelo in una teglia rivestita di carta da forno, fate dei buchi con i rebbi di una forchetta e spennellatele con olio EVO e acqua.
Infornate in forno già caldo a 220°C per 15 minuti. Sarà pronto quando raggiungerà una colorazione dorata.
A questo punto tagliate la focaccia a quadrotti, la forma tipica del corn-bread americano, e servite. 

CALAMARI RIPIENI

Ingredienti

 • 1 Kg di calamari 

• 100 g di capperi triturati 

• 100 g circa di pangrattato integrale 

• 70 ml di olio EVO 

• 200 ml di vino bianco secco 

• Prezzemolo tritato a piacere 

• 2 spicchi di aglio 

• Pepe a piacere

• Sale a piacere 

• 300 g di olive taggiasche triturate 

• Scorza di limone non trattato 

 

Procedimento

CALAMARI

Sciacquate abbondantemente i calamari sotto l’acqua corrente, staccate delicatamente i tentacoli (che metterete da parte) e tagliate l’occhio con un coltello.
Rimuovete la penna di cartilagine trasparente dall’interno del corpo.
Svuotate il sacco dai visceri restanti e lavatelo abbondantemente sotto l’acqua.
Incidete il calamaro e liberatelo dalla pelle. 

A questo punto, aiutandovi con un cucchiaio riempite i calamari con la farcitura seguendo le indicazioni qui sotto, per ¾ e chiudeteli con uno stuzzicadenti. 

Versate un filo d’olio e uno spicchio di aglio in una padella e fate rosolare i calamari.
Sfumate con il vino bianco e cuocete lentamente con coperchio per 15-20 minuti. 

Condite con olio EVO a crudo. 

FARCITURA 

Affettate i tentacoli dei calamari a tocchetti.
Versate in una padella un filo d’olio e uno spicchio d’aglio e fate saltare i tentacoli con sale e pepe fino a quando non saranno morbidi. Trasferite il composto in una ciotola.
Mettete ora nella stessa padella il pangrattato e fatelo tostare per circa 2-3 minuti, mescolando spesso in modo che non si attacchi e non si bruci.
Trasferite tutto in una ciotola, e aggiungete il prezzemolo, i capperi, le olive, un po’ di scorza di limone e un filo di olio EVO. L’impasto risulterà sabbioso e compatto. 

MARMELLATA DI AGRUMI, ACCOMPAGNAMENTO DEL CALAMARO

Ingredienti

• 3 arance biologiche 

• 1 mela biologica 

Procedimento

È importante che la frutta sia biologica poiché utilizzeremo la buccia. Se non avete a disposizione frutta bio non utilizzate la scorza d’arancia e sbucciate la mela.
Pelate le arance eliminando la scorza, la membrana bianca e le pellicine, dividetele a spicchi e tagliateli a pezzi.
Affettate la scorza a striscioline e mettetele da parte
Tagliate la mele a tocchetti e frullatele con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una purea omogenea.
Mettete le arance, le scorzette e la purea di mela sul fuoco e portare a bollore.
Cuocere a fuoco basso per circa un’oretta fino a che la marmellata sarà densa. 

PURÈ DI CAVOLFIORE

Ingredienti

• 2 cavolfiori grandi 

• 50 ml di olio EVO 

• 100 ml di latte di soia senza zuccheri aggiunti 

• Sale a piacere 

• 40 g di parmigiano reggiano 

• Noce moscata grattugiata a piacere 

Procedimento

Dopo aver diviso il cavolfiore a cimette cucinatelo a vapore fino a quando la consistenza risulterà “al dente”
A questo punto unite tutti gli ingredienti in un mixer da cucina e frullate tutto fino a che il composto non risulterà cremoso e privo di grumi.
Mettete la preparazione in un pentolino antiaderente e fatelo scaldare a fuoco basso, mescolando spesso in modo da evitare che si attacchi al fondo. 

PUMPKIN PIE VEGANA AL CACAO

Ingredienti

• 120 g di farina integrale 

• 130 g di farina di farro (o altro cereale a piacere) 

• 190 g di zucchero grezzo di canna (130 g per la frolla e 60 g per la farcitura) 

• 60 g di olio EVO 

• 70 ml di acqua 

• Mezza bustina di lievito in polvere 

• 15 g di cacao amaro 

• 350 g di zucca 

• 150 g di latte di cocco (o altra bevanda vegetale senza zuccheri aggiunti) 

• 55 g di amido di mais 

• Cannella, noce moscata, chiodi di garofano a piacere 

• Un pizzico di sale 

Procedimento

Frolla vegana al cacao

Mettete in una ciotola 130 g di zucchero grezzo, l’acqua, l’olio, le farine, il cacao e un pizzico di sale.
Amalgamate tutti gli ingredienti fino ad ottenere un panetto omogeneo.
A questo punto avvolgete l’impasto ottenuto in una pellicola e riponetelo a riposare in frigorifero per circa 1 ora. 

Farcitura alla zucca 

Sbucciate la zucca e tagliatela a pezzetti, in alternativa potete acquistarla già pulita e tagliata e fatela bollire per circa 20 minuti.
Una volta cotta passatela con un frullatore ad immersione fino ad ottenere una purea omogenea.
Trasferite in una ciotola la zucca e aggiungete la bevanda vegetale, l’amido di mais, le spezie, 60 g di zucchero grezzo e un pizzico di sale.
Mescolate con le fruste fino a che il composto non sarà omogeneo e privo di grumi. 

A questo punto togliete la frolla vegana dal frigorifero e stendetelo con un mattarello su un piano infarinato fino ad uno spessore di mezzo centimetro.
Le frolle vegane possono risultare meno elastiche rispetto a quelle tradizionali, per questo motivo consigliamo eventualmente di bagnare leggermente l’impasto se dovesse risultare difficile da lavorare o troppo friabile.
A questo punto mettete dell’olio nello stampo e spalmatelo con della carta assorbente; “infarinate” con del cacao in polvere, eliminando l’eccesso come fareste con la farina, e disponete la frolla.
Fate riposare in frigo lo stampo con la frolla per una decina di minuti.
Bucherellate la base dello stampo con una forchetta, coprite la base con carta forno e disponete un peso al di sopra (ad esempio dei fagioli) e cuocete in forno già caldo a 200° per 10 minuti.
Una volta terminata questa precottura, rimuovete il peso e la carta forno, farcite la frolla con il composto a base di zucca e cuocete in forno già caldo, a 180 ° per circa 50 minuti.
Preparate la torta in anticipo rispetto a quando vi serve, in modo che si compatti. 

Dott.ssa ALESSANDRA FEDATO
Fondazione Valter Longo

OBESITÀ IN ITALIA: UN TERZO DEGLI ADULTI È IN SOVRAPPESO

OBESITÀ IN ITALIA: UN TERZO DEGLI ADULTI È IN SOVRAPPESO

Più di un italiano su 3 è in sovrappeso e una persona su 10 è obesa. Dati preoccupanti, se si pensa che obesità e sovrappeso mettono a rischio la salute pubblica, aumentando il rischio di malattie croniche, come diabete di tipo 2, patologie cardio-vascolari e tumori. L’Italian Obesity Barometer Report 2019 (Pubblicato su Obesity Monitor) ha realizzato un report durante il 1° “Italian Obesity Summit – Changing ObesityTM Meeting”, organizzato da IBDO Foundation (Italian Barometer Diabetes Observatory), in collaborazione con ISTAT, lo scorso 9 aprile a Roma.

Nel report sull’obesità in Italia: il 46% degli adulti (dai 18 anni), vale a dire oltre 23 milioni di individui, e il 24,2% di bambini e adolescenti (6-17 anni), ovvero 1 milione e 700mila individui, è in sovrappeso, con differenze di genere. Le donne presentano un tasso di obesità inferiore (9,4%) rispetto agli uomini (11,8%). Nella fascia di età bambini e adolescenti la differenza è ancora più evidente: 20,8% delle femmine è in sovrappeso, rispetto al 27,3% dei maschi.

DIFFERENZE TRA CITTÅ E CAMPAGNA

Dal punto di vista del territorio, poi, il sovrappeso è un problema diffuso maggiormente nelle regioni del Sud Italia e nelle Isole, soprattutto tra i più giovani. In Meridione e nelle Isole, bambini e adolescenti in eccesso di peso sono rispettivamente ben 31,9 e 26,1%. Calano invece le percentuali muovendosi verso nord: 22% al Centro, 22,1% al Nord-Est e 18,9% al Nord-Ovest. Negli adulti le differenze territoriali sono meno marcate. Al Sud e nelle Isole gli adulti in sovrappeso sono l’11,8%, al Nord-Est 10,6%, al Nord-Ovest 10,2%, diminuendo al Centro fino all’8,8%. Oltre alla differenza tra Nord e Sud, in Italia esiste una sostanziale differenza tra centri urbani e zone rurali. Nei piccoli centri, (sotto i 2mila abitanti) le persone obese arrivano al 12%, mentre nelle grandi città la percentuale di persone obese scende al’8,8%. Negli ultimi anni (dal 2001 al 2017), però, gli aumenti più rilevanti nell’obesità si sono osservati nelle aree metropolitane (da 6,8 a 8,8 %) e nelle periferie urbane (da 8,2 a 10,9 %).

Un altro dato emerso è relativo alla sedentarietà, con forte divario tra Nord e Sud. In generale, più di un terzo dei giovani che abitano in Meridione e nelle Isole (a eccezione della Sardegna) non pratica sport e nemmeno attività fisica (42% in Sicilia, 41,3% in Campania, 40,1% in Calabria). Un altro ruolo importante gioca l’istruzione. Un titolo di studio elevato rappresenta un fattore protettivo nei confronti dell’obesità, soprattutto per quanto concerne la prevenzione primaria. Solo il 6,6% dei laureati è obeso, mentre la percentuale sale fino al 14,2% per chi ha la licenza media. Inoltre, in bambini e adolescenti figli di genitori laureati si riscontra un 18,5% di prevalenza per obesità, salendo al 29,5% dei figli di genitori poco istruiti.

LE STRATEGIE DA ATTUARE

I risultati del report mettono in luce la necessità di programmare interventi mirati, soprattutto in termini di prevenzione e cura di questa malattia, sempre più dispendiosa dal punto di vista medico, economico e anche di impatto sociale. L’obesità va considerata una vera e propria emergenza sanitaria, con gravi ripercussioni sulla salute degli individui, in relazione a qualità e aspettativa di vita, come pure con conseguenze impattanti per la società, in termini di costi economici. Ecco che il 1° “Italian Obesity Summit – Changing ObesityTM Meeting” rappresenta un punto di partenza per stimolare e avviare il dibattito anche a livello istituzionale, con un’attenzione da parte dei decisori politici. L’intento di IBDO Foundation, con la pubblicazione dell’Italian Obesity Barometer Report, rientra nell’ottica di condividere informazioni concrete e utili, che possano essere alla base del confronto e dei processi decisionali, per garantire l’accesso alle cure e migliorare la salute, grazie alla promozione di uno stile di vita e un regime alimentare adeguati.

Testo di Corinna Montana Lampo, giornalista

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FONTE: Italian Obesity Barometer Report 2019