GLI ADOLESCENTI OBESI RISCHIANO PROBLEMI AL CUORE

GLI ADOLESCENTI OBESI RISCHIANO PROBLEMI AL CUORE

Molti studi scientifici dimostrano come obesità e sovrappeso siano fattori di rischio per le malattie cardio-vascolari. Una recente indagine, condotta presso la Sahlgrenska Academy, dell’University of Gothenburg in Svezia, ha trovato una correlazione tra obesità durante l’adolescenza e comparsa di patologie del miocardio, in età adulta. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica specializzata Circulation (maggio 2019) dell’American Heart Association.

SOVRAPPESO CORRELATO A CARDIOMIOPATIA
I ricercatori hanno analizzato un vasto campione di 1.668.893 maschi svedesi, di età 18-19 anni, che hanno svolto il servizio militare dal 1969 al 2005. Di questi individui, sono stati presi in esame i dati relativi a peso, altezza e all’Indice di Massa Corporea (BMI), estratti da un registro degli arruolati in quel periodo. Poi, sono stati analizzati due database nazionali, dove sono stati tracciati i ricoveri e le relative cause, nonché il numero e i motivi dei decessi. L’intento dei ricercatori era proprio quello di individuare se gli ex-militari avessero avuto una malattia cardiaca da adulti, seguiti fino all’età di 46 anni.

I risultati dell’indagine hanno rivelato che 4.477 di essi ha poi sviluppato una cardiomiopatia a un’età media di 45,5 anni. La cardiomiopatia è una disfunzione che colpisce il miocardio e che può portare a insufficienza cardiaca, fino a causare morte improvvisa. Esistono due forme di cardiomiopatia, dilatativa e ipertrofica. Nella cardiomiopatia dilatativa, il cuore si indebolisce e non riesce a pompare bene il sangue. Nella cardiomiopatia ipertrofica, il cuore si irrigidisce e non si riempie abbastanza di sangue. In entrambe i casi, la funzione cardiaca è ridotta e può portare a insufficienza cardiaca.

I RISULTATI DELLO STUDIO
Da questa indagine emerge che gli individui che durante l’adolescenza erano in sovrappeso, con Indice di Massa Corporea pari a 35 (che corrisponde a obesità di livello medio) hanno avuto una probabilità, maggiore di ben 8 volte di sviluppare, da adulti, una cardiomiopatia dilatativa. Mentre gli uomini svedesi che erano magri (con Indice di Massa Corporea minore di 20) all’età di 18 anni, avevano un basso rischio di cardiomiopatia. Rischio che aumentava gradualmente all’aumentare del peso corporeo.

Da tenere presente che si tratta di uno studio limitato al genere maschile, per cui per validare i risultati è necessario condurre indagini analoghe anche sulla popolazione femminile.

Testo di Corinna Montana Lampo

Per ulteriori approfondimenti scientifici, legati a un corretto stile di vita e a sane abitudini alimentari, visitate il sito della FONDAZIONE VALTER LONGO, dove trovate anche diverse pubblicazioni di studi clinici.

FONTI

  1. Annika Rosengren et Al. – Higher Body Mass Index in Adolescence Predicts Cardiomyopathy Risk in Midlife, Long-Term Follow-Up Among Swedish Men – Circulation (May 2019)
  2. American Heart Association – Hearth News Being overweight as a teen may be associated with higher risk of heart muscle disease in adulthood – Circulation Journal Report (data ultimo accesso 01.08.2019)

ALLARME SOVRAPPESO E OBESITÀ PER BAMBINI E RAGAZZI

ALLARME SOVRAPPESO E OBESITÀ PER BAMBINI E RAGAZZI

Quelli italiani sono i più sovrappeso d’Europa, dopo i greci

Secondo gli ultimi dati divulgati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, negli ultimi 40 anni il numero di bambini in età scolare e adolescenti obesi è aumentato vertiginosamente: da 11 a 124 milioni in tutto il mondo. Un aumento di oltre 10 volte! I bambini in sovrappeso sono 216 milioni.

In Italia, i bambini sono, dopo quelli greci, i più sovrappeso d’Europa. 
Nella nostra penisola il 42% dei bambini e il 38% delle bambine sono in sovrappeso e il 21% dei maschi e il 14% delle femmine sono obesi. La percentuale in Italia è sorprendentemente molto simile e paragonabile a quella degli Stati Uniti, dove sono in sovrappeso il 35% e obesi il 26% dei bambini (percentuale che scende al 18% secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie americani CDC, Centers for Disease Control and Prevention, probabilmente perché non vengono considerati i casi di obesità molto gravi).

Anche negli Stati Uniti, si è osservato un peggioramento del sovrappeso tra i bambini e gli adolescenti tra i 2 e 18 anni dal 1999 al 2018. La situazione sembra aggravarsi sempre più velocemente nel corso del tempo anche tra i più piccoli, in particolare tra i maschi tra i 2 e i 5 anni, dove si è visto un forte aumento dell’obesità di I grado nel 2015-2016. Nello stesso periodo, anche il sovrappeso tra le ragazze adolescenti è passato dal 36 al 48% rispetto ai due anni precedenti.

L’eccesso di peso infantile è un’emergenza e va affrontato subito. Inoltre, “è necessario un approccio nutrizionale diverso, rispetto a quello attuato fino ad oggi”, come ha affermato il Professor Valter Longo, alla presentazione di un nuovo programma nutrizionale, che coinvolga esperti e famiglie, per far crescere bambini e ragazzi sani e garantirgli una vita sana fino a 110 anni.

Per saperne di più: “La longevità inizia da bambini” del Professor Valter Longo, edizione Vallardi.

BAMBINI IN SOVRAPPESO: ECCO I CONSIGLI PER I GENITORI

BAMBINI IN SOVRAPPESO: ECCO I CONSIGLI PER I GENITORI

Risulta difficile per bambini e genitori seguire e far seguire le diete tradizionali talvolta troppo restrittive. Un problema che può essere superato cercando innanzitutto di individuare gli errori alimentari e correggerli in maniera progressiva, ma costante, in base a ciò che ogni bambino/a o ragazzo/a può fare.

Per questo motivo, consigliamo di non rivoluzionare le abitudini dei nostri ragazzi, ma di apportare piccoli cambiamenti che gradualmente li conducano verso un’alimentazione corretta e una condizione di peso normale e salutare.

Iniziate con Diario alimentare

Come prima cosa quindi sarà necessario conoscere le abitudini alimentari e lo stile di vita del bambino o ragazzo, attraverso la compilazione di un diario alimentare di circa una settimana o più che ci permetta di ricostruire una giornata alimentare tipo.

I consigli per aiutarlo a perdere peso

  1. Limitare gli amidi degli alimenti della categoria PRF (4P – pasta, pane, patate, pizza – riso, frutta e succhi di frutta) e gli zuccheri del “cibo spazzatura”.
  2. Ridurre i grassi saturi.
  3. Variare le fonti proteiche utilizzando sia alimenti di origine animale sia vegetale.
  4. Mangiare di più, non di meno, sostituendo parzialmente con verdure e legumi gli alimenti ricchi di amidi.
  5. Rispettare un digiuno di 12 ore (notturne).
  6. Evitare di consumare troppi pasti fuori casa.
  7. Prendere e scrivere le misure del peso e della circonferenza della vita ogni 2 giorni, fino a quando viene ottenuto e mantenuto il peso desiderabile.
  8. Aumentare il dispendio energetico mantenendo uno stile di vita attivo.
  9. Non esagerare con le regole: la strategia migliore è diversa per ogni bambino e bisognerà partire da ciò che lui è disposto a fare.

Altre info e indicazioni le trovate sul nuovo libro di Valter Longo: La Longevità inizia da bambini- Create Cures Fondation.

La dieta “mima digiuno” che punta alla longevità

La dieta “mima digiuno” che punta alla longevità

USA Salute e benessere a lungo termine. È a questo che punta Valter Longo, Direttore dell’Istituto di Longevità della University of Southern California e Group Leader dell’Istituto Firc di oncologia molecolare di Milano che si è dedicato negli ultimi 25 anni a studi approfonditi che hanno portato alla Dieta della Longevità e al Programma Mima Digiuno.

“Mima digiuno”, la dieta della longevità contro le malattie intestinali

“Mima digiuno”, la dieta della longevità contro le malattie intestinali

Che lavorando sull’alimentazione si possano governare/orientare i nostri geni, rallentando i processi che ci fanno invecchiare e ammalare, Valter Longo ce lo aveva già spiegato con il suo libro “La dieta della longevità”, quasi 200 pagine di principi scientifici complicatissimi “tradotti” per tutti in un regime alimentare facile e gradevoleMa oggi lo scienziato italiano,  direttore dell’Istituto di longevità dell’University of Southern California, inserito da Time nella lista dei 50 personaggi più influenti al mondo del 2018 nell’ambito della salute, aggiunge un altro tassello ai suoi 25 anni di studi  sul rapporto genetica/alimentazione/longevità.

Che cos’è la Dieta della longevità di Valter Longo

Che cos'è la Dieta della longevità di Valter Longo

“La dieta della longevità” primo volume del ricercatore Valter Longo, non è solo il titolo di un libro, ma uno stile di vita. Il testo è basato su solide basi scientifiche che derivano dalla ricerca personale dell’autore presso la University of Southern California (Usc) e l’Istituto Firc di oncologia molecolare (Ifom) di Milano. In cosa consiste questo ormai famoso approccio alimentare?

LA VIA DELLA LONGEVITA

LA VIA DELLA LONGEVITA

Nutrizione e basi scientifiche per una vita sana e felice sono i temi al centro del convegno “La via della longevità” in programma il 20 giugno al Teatro Dal Verme di Milano. Franco Berrino, medico epidemiologico e Valter Longo, biochimico gerontologo, approfondiscono le strategie preventive con cui gli individui possono essere educati a mettere in pratica gli interventi necessari per rallentare i processi d’invecchiamento e mantenere l’organismo in salute e analizzano le terapie di supporto per le patologie tra le quali cancro, obesità, diabete e malattie autoimmunitarie.

“La via della longevità” è un viaggio tra gli studi e le ricerche scientifiche che ci permettono di individuare i meccanismi genetici che predispongono all’invecchiamento e contrastarli attraverso strategie terapeutiche, tra cui la dieta e la nutrizione, che possono attenuare, ridurre e ostacolare l’insorgenza di importanti patologie ed essere utilizzate quali terapie per varie malattie legate all’invecchiamento e non solo.

Il digiuno periodico è un importante strumento anti-invecchiamento, di prevenzione e di cura: un potente induttore di risposte biologiche che il nostro organismo ha imparato a sfruttare proteggendo e rigenerando sé stesso.

PIC NIC E PRANZO DI PASQUETTA

PIC NIC E PRANZO DI PASQUETTA

Ecco alcune semplici regole affinché la tua giornata possa essere perfetta:

  • Mantieniti in attività: approfitta del tuo tempo libero per fare delle lunghe passeggiate, esercizi a corpo libero o giochi di gruppo.
  • Esponiti ai raggi solari (evitando le ore più calde): ti aiutano a produrre vitamina D, di cui siamo carenti soprattutto durante la stagione invernale.
  • Ricordati di bere: una buona idratazione è fondamentale per mantenersi in salute. Escludi bevande zuccherate e prediligi sempre l’acqua. Per migliorarne la palatabilità potresti aggiungere del succo di limone, utile per migliorare l’assorbimento del ferro presente nei vegetali.
  • Condividi il pasto con i tuoi cari: i rapporti sociali aiutano a migliorare il benessere mentale.
  • Prepara piatti gustosi e leggeri: evita gli avanzi di Pasqua e di uova di cioccolato e sostituiscili con prodotti freschi e di stagione, più ricchi di vitamine e minerali. Quali? Ecco alcune idee per te!

ANTIPASTO: Insalata di polpo, patate e fagiolini

Per 4 persone

  • 500 g di fagiolini verdi
  • 500 g di patate
  • 500 g di polpo bollito
  • Prezzemolo
  • 1 spicchio di aglio
  • 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • Sale, pepe

Mondate i fagiolini, pelate le patate e lessateli in acqua salata. In una casseruola con l’olio scaldate il prezzemolo tritato con l’aglio, sale e pepe. Scolate i fagiolini e le patate al dente, uniteli al polpo tagliato a pezzetti e conditeli con la salsa. Servite tiepida.

Quando si lasciano raffreddare le patate, aumenta in esse il contenuto di amido resistente, cioè di amido che «resiste alla digestione». Questo fa sì che quando si consumano le patate fredde, la glicemia post-prandiale aumenti in maniera più graduale e vi sia una richiesta minore di insulina.

PRIMO: Pizza di scarole

Per 6 persone

  • 300 g di farina tipo 0
  • 200 g di farina integrale
  • 15 g di lievito di birra
  • 2 cespi di scarole
  • 50 g di uvetta
  • 50 g di pinoli
  • 100 g di olive nere denocciolate
  • 30 g di capperi sotto sale
  • 1 spicchio di aglio
  • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • Zucchero semolato
  • Sale
  • Pepe

Mescolate e setacciate le farine. Sciogliete il lievito di birra in 150 ml di acqua tiepida con 1/2 cucchiaino di zucchero. Fate riposare per qualche minuto, poi impastate con metà delle farine. Fate riposare l’impasto per 30 minuti coprendo con un panno. Riprendetelo aggiungendo le restanti farine, un cucchiaio di olio, altri 100 ml di acqua tiepida e 1/2 cucchiaino di sale. Se l’impasto dovesse risultare troppo asciutto, aggiungete altra acqua. Coprite e fate riposare per un paio d’ore. Ammollate l’uvetta e dissalate i capperi. Mondate e lavate le scarole e, senza scolarle, fatele ammorbidire in una padella, coperte, a fuoco medio. Scolatele e mettetele da parte. Fate rosolare l’aglio con 2 cucchiai di olio, unite le olive, i capperi, l’uvetta e i pinoli. Dopo qualche minuto, aggiungete le scarole, coprite e finite di cuocere. Quando la pasta avrà raddoppiato il suo volume iniziale, dividetela in due e stendetela formando due dischi: con uno foderate una teglia a bordi alti del diametro di 28 cm spennellata con poco olio, versate le scarole stufate e sovrapponete il secondo disco, premendo ai bordi per sigillare. Lasciate nuovamente riposare per un’ora, poi spennellate la superficie della pizza con olio e infornate a 180 °C per 30 minuti. Fate raffreddare prima di servire.

L’utilizzo, anche parziale, di farina integrale permette di abbassare il carico glicemico della ricetta. Questo significa che l’innalzamento della glicemia dopo il consumo sarà più moderato e, di conseguenza. anche i livelli di insulina.

 SECONDO: Farinata

Per 4 persone

  • 200 g di farina di ceci
  • 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 2 cipolline fresche
  • Sale
  • Pepe

Mescolate la farina di ceci con 1 l di acqua, aggiungete un cucchiaio di olio e salate. Fate riposare per almeno 2 ore, togliendo l’eventuale schiuma in superficie. Versate in una teglia il resto dell’olio e quindi il composto, amalgamando ancora bene. Cospargete con le cipolline tagliate a pezzetti e infornate per 20 minuti al massimo del calore, ruotando ogni tanto la teglia perché cuocia uniformemente. Si serve calda.

La farina di ceci è molto ricca di fibra alimentare. Una sola porzione di questa ricetta è in grado di apportare ben un quarto dell’assunzione giornaliera raccomandata di fibra. Una porzione apporta inoltre 3 mg di ferro (30% dell’assunzione giornaliera raccomandata per l’uomo e 16% per la donna).

CONTORNO: Pomodori arrosto

Per 4 persone

  • 8 pomodori
  • 3 spicchi di aglio
  • Finocchio selvatico
  • 100 g di pangrattato
  • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • Sale

Tritate insieme l’aglio e il finocchietto, mescolatelo al pangrattato e all’olio e unite un pizzico di sale. Lavate e tagliate i pomodori a metà, disponendoli dalla parte tagliata in una teglia leggermente oliata e cuoceteli per 30 minuti in forno a 180 °C. Sfornateli, girateli e conditeli con il trito preparato, infornandoli poi per altri 20 minuti. Si servono sia caldi che freddi.

I carotenoidi presenti nel pomodoro resistono molto bene anche alle alte temperature quindi, nonostante la cottura prolungata in forno, questa ricetta risulta molto ricca di carotenoidi.


DOLCE: Strudel di melePer 8 persone

  • 8 pere di polpa soda, adatte alla cottura
  • 1 l di vino rosso
  • 50 g di zucchero
  • 3-4 chiodi di garofano
  • 1 piccolo pezzo di cannella
  • 1/2 cucchiaino di scorza di limone
  • 150 g di farina di frumento
  • 100 g di farina integrale
  • 100 g di zucchero
  • 1 uovo
  • 8 mele
  • 40 g di nocciole
  • 1 limone
  • 1 pizzico di cannella
  • 1/2 bicchierino di rum
  • Pangrattato
  • 20 ml di olio di oliva
  • Sale

Sbucciate e affettate le mele, eliminando i torsoli, e mescolatele con lo zucchero, la cannella, il succo del limone, il rum e le nocciole tritate. Lavorate con poca acqua tiepida la farina con l’uovo, l’olio e un pizzico di sale e stendete l’impasto piuttosto sottile. Cospargetelo di pangrattato, rovesciatevi sopra le mele e arrotolatelo su se stesso. Trasferitelo sulla teglia foderata di carta da forno e cuocetelo a 180 °C per 40 minuti.

Gina ForrisiDott.ssa Gina Forrisi
Fondazione Valter Longo

Non hai ancora pensato al menù di Pasqua? Niente paura. Abbiamo creato per te un menù pasquale con alcune ricette pratiche e veloci tratte dal libro “Alla tavola della longevità” del Professor Valter Longo.

Non hai ancora pensato al menù di Pasqua? Niente paura. Abbiamo creato per te un menù pasquale con alcune ricette pratiche e veloci tratte dal libro “Alla tavola della longevità” del Professor Valter Longo.

Scegli la semplicità del gusto e della tradizione per nutrirti in maniera sana anche durante le festività!
La fondazione Valter Longo ti augura una serena Pasqua.

MENU’ DI PASQUA

State cercando ispirazione per il menù pasquale? Siete nel posto giusto!

Il giorno di Pasqua rappresenta un momento di ritrovo e convivialità familiare, che spesso finisce con l’abbuffarsi di dolci, uova di cioccolato e cibi grassi, che a fine giornata ci lasciano appesantiti e privi di energia.

Come fare per evitare tutto questo? Ci pensiamo noi. Abbiamo creato per voi un semplice e gustoso menù, con alcune ricette tratte dal libro “Alla tavola della longevità” del Professor Valter Longo, che vi permetterà di realizzare un pranzo leggero e salutare, senza rinunciare al gusto e alla tradizione.

Preparatelo insieme ai vostri cari, coinvolgendo anche i più piccoli. Insegnerete loro come alimentarsi in maniera sana anche nei giorni festivi!

ANTIPASTO: Crostini con gambi di carciofi

Per 4 persone

  • 8 gambi di carciofo
  • 1 scalogno
  • Menta
  • Basilico
  • 4 fette di pane tostato
  • 1 limone
  • Olio extravergine di oliva
  • Sale, pepe

Pulite i gambi dei carciofi e, dopo averli tuffati in acqua acidulata con il succo del limone, asciugateli e tagliateli a cubetti o a julienne.

Fateli saltare in padella con olio, lo scalogno affettato, la menta e il basilico, sale e pepe e distribuite sulle fette di pane.

I carciofi sono una buona fonte vegetale di calcio. Una porzione di questa ricetta copre circa il 15% dell’apporto giornaliero suggerito dalle linee guida nazionali

PRIMO: Linguine al pesto di fave

Per 4 persone

  • 300 g di linguine
  • 300 g di fave fresche sgranate
  • 1 spicchio di aglio
  • Menta fresca
  • 1/2 bicchiere di olio
  • extravergine di oliva

Private le fave della buccia e preparate un pesto lavorandole con lo spicchio di aglio (al quale avrete tolto l’anima), qualche foglia di menta fresca e l’olio a filo.

Lessate le linguine in abbondante acqua salata e scolatele al dente, conservando un po’ di acqua di cottura con cui diluire la salsa se fosse troppo densa.

Condite la pasta con il pesto e servite.Le fave utilizzate fresche mantengono intatto il loro contenuto di folati.
Una porzione di questa ricetta riesce infatti a esaurire un quarto dell’apporto giornaliero ideale di folati.

SECONDO: Alici in tortiera

Per 8 persone

  • 1 kg di alici (acciughe) fresche
  • 750 g di mollica di pane (meglio

se integrale) raffermo

  • 4 spicchi di aglio
  • 1 ciuffetto di menta
  • 1 ciuffetto di prezzemolo
  • Olio extravergine di oliva

Preparate le alici, togliendo le teste e le lische e mantenendo uniti i due filetti. Sminuzzate la mollica di pane, unite le erbe tritate e l’aglio a pezzetti.

Ungete d’olio una pirofila e disponete sul fondo uno strato sottile di pane e poi un terzo delle alici. Proseguite per altri due strati di pane e alici, terminate con uno di pane e infornate a 200 °C per 15 minuti circa. Sfornate, lasciate intiepidire e servite irrorando di olio e limone.

Le alici rappresentano un’ottima fonte di calcio e di acidi grassi omega-3 a lunga catena (EPA e DHA). Questa ricetta soddisfa il 100% del fabbisogno giornaliero di EPA e DHA.

CONTORNO: Insalata di cavolo rosso

Per 6 persone

  • 1 cavolo rosso
  • 1 cipolla piccola
  • 1 mela renetta
  • 1 arancia non trattata
  • Aceto di vino rosso

(facoltativo)

  • Olio extravergine di oliva
  • Sale, pepe (facoltativo)

Pulite il cavolo, lavatelo, asciugatelo e tagliatelo a julienne. Grattugiate la mela, tritate la cipolla e unitele al succo d’arancia, olio e, se vi piace, una spruzzata di aceto e un pizzico di pepe. Salate il cavolo e conditelo con la salsa.

Questa ricetta è ricca di fibra, vitamine e sali minerali. Inoltre, la presenza del succo e della scorza d’arancia, ricchi di vitamina C, rende più facilmente assorbibile il ferro presente nel cavolo rosso.

DOLCE: Desideri di mandorle al cioccolato

  • Per 20 dolcetti
  • 500 g di mandorle sgusciate, ma non spellate
  • 500 g di cioccolato fondente

Tostate le mandorle. Sciogliete il cioccolato a bagnomaria, aggiungetele mandorle e mescolate. Usando un cucchiaino distribuite ilcomposto in 20 piccoli pirottini e lasciate raffreddare finché il cioccolatosi è solidificato.

Gina ForrisiDott.ssa Gina Forrisi
Fondazione Valter Longo

La dieta mima digiuno, ma non il digiuno totale, riduce le malattie intestinali nel topo e l’infiammazione sistemica nell’uomo

La dieta mima digiuno, ma non il digiuno totale, riduce le malattie intestinali nel topo e l’infiammazione sistemica nell’uomo

Le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI), in inglese Inflammatory Bowel Disease da cui la sigla IBD, comprendono una serie di patologie caratterizzate da infiammazione acuta e cronica a carico dell’intestino ed includono la rettocolite ulcerosa e il morbo di Crohn.

Queste patologie sono molto presenti nei paesi più industrializzati, dove negli ultimi 10 anni i pazienti sono aumentati fino a 20 volte e inoltre, il numero di casi aumenta costantemente nei paesi in via di industrializzazione. In Italia si calcola che circa 200.000 persone siano oggi affette da queste patologie1,2.

I sintomi più comuni che caratterizzano le MICI sono: forti dolori addominali, diarrea, malassorbimento dei nutrienti e a volte anemia. Le cause che portano allo sviluppo di queste patologie sono ancora sconosciute, l’ipotesi più accreditata individua come fattore scatenante un’eccessiva reazione del sistema immunitario, a livello intestinale, contro sostanze considerate nocive dal corpo, tra le quali potrebbero esserci quelle prodotte dai batteri che compongono la flora batterica intestinale.

Le terapie sono mirate a ridurre lo stato infiammatorio intestinale, inibire il sistema immunitario e contrastare i batteri intestinali nocivi, utilizzando prodotti cortisonici, immunosoppressori e antibiotici. I pazienti con IBD fanno molta attenzione alla dieta, anche se si sa ancora poco degli effetti dell’alimentazione su queste patologie. Non essendo ancora stata individuata una cura, la ricerca scientifica si sta molto impegnando per sviluppare nuovi approcci terapeutici che migliorino la qualità di vita dei pazienti.

Una recente ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista Cell Reports e condotta dal laboratorio di ricerca del Professor Longo, presso la University of Southern California, ha osservato come cicli di dieta mima digiuno (DMD) hanno forti effetti nei topi con MICI3.

Lo studio, condotto su topi, ha analizzato l’evolversi dell’infiammazione intestinale dopo 2 cicli di 4 giorni ciascuno di DMD, seguiti da una normale alimentazione. I risultati hanno mostrato che questo schema alimentare è sufficiente a conferire un evidente miglioramento dei sintomi associati alla malattia. Infatti, la DMD ha portato a una maggiore rigenerazione dell’epitelio intestinale, grazie all’attivazione di cellule staminali, a un migliore controllo della risposta immunitaria e a un aumento delle popolazioni batteriche intestinali “buone”, in particolare di Lactobacilli e di Bifidobatteri.

Sorprendentemente, i risultati ottenuti con la DMD sono stati di gran lunga migliori di quelli avuti con un digiuno a sola acqua. Questi risultati evidenziano come i nutrienti presenti nel piano alimentare della DMD, come ad esempio alcuni pre-biotici, svolgano un ruolo fondamentale nel massimizzare l’azione antinfiammatoria e di regolazione del microbiota intestinale rispetto ad un canonico digiuno.

I ricercatori del team di Longo hanno già dimostrato, grazie a precedenti studi, che pazienti che presentavano elevati valori di PCR (Proteina C Reattiva, marcatore di infiammazione), erano in grado di ridurre efficacemente il proprio profilo infiammatorio in seguito a cicli programmati di DMD4.

I dati ottenuti dai precedenti studi in combinazione con quest’ultimo, indicano che cicli di DMD riducono marcatori di infiammazione sistemica nell’uomo e hanno il potenziale di rivelarsi efficaci in pazienti con malattie infiammatori intestinali, inclusi il morbo di Crohn e la colite ulcerosa.

A questo scopo, gli autori dello studio, sostengono che sia prima necessario uno studio clinico randomizzato, che preveda l’uso di cicli di DMD in pazienti con MICI, per determinarne la sicurezza e l’efficacia anche negli esseri umani. Questo studio è attualmente in fase di sviluppo all’Università degli Studi di Genova.

Fonti:

  1. Siew C Ng et al. Lancet 2017; DOI 1016/S0140-6736(17)32448-0
  2. Humanitas Research Hospital website
  3. Rangan P et al. Cell Report 2019; DOI 1016/j.celrep.2019.02.019
  4. Wei M et al. Sci Transl Med. 2017 DOI 1126/scitranslmed.aai8700.

Luca Genovese

Dott. Luca Genovese, Ph.D.
Biologo Nutrizionista