MANGIARE MENO CARNE ROSSA E PIÙ PROTEINE VEGETALI: ECCO I BENEFICI

Mangiare carne rossa fa male alla nostra salute. Sono svariati gli studi scientifici che dimostrano in che modo impatti negativamente sul nostro benessere. Un nuovo studio condotto presso la Harvard T.H. Chan School of Public Health e Purdue University indica che regimi alimentari che contemplano la sostituzione della carne rossa con proteine vegetali di buona qualità determinano una riduzione dei fattori di rischio per le malattie cardio-vascolari. I risultati dell’indagine sono stati pubblicati sulla rivista Circulation (aprile 2019).

CONFRONTO INCROCIATO TRA PIÙ REGIMI ALIMENTARI
Per farlo è stata svolta una ricerca sistematica di studi pubblicati fino a luglio 2017 su PubMed (Biblioteca nazionale di medicina USA del National Institutes of Health, che comprende oltre 30 milioni di citazioni di letteratura biomedica da riviste di biologia, libri online e MEDLINE – database bibliografico di scienze della vita e discipline biomediche). Si tratta della prima meta-analisi aggiornata di studi randomizzati e controllati che hanno valutato gli effetti della carne rossa sui fattori di rischio cardio-vascolare, confrontandola con diete di controllo in cui la carne rossa è stata sostituita con una varietà di alimenti. I ricercatori hanno confrontato la dieta abituale ricca di carne rossa con diverse tipologie di diete di confronto: fonti proteiche vegetali di alta qualità (legumi, soia, noci); pollo, pollame e pesce; solo pesce; solo pollame; fonti miste di proteine animali (compresi i latticini); carboidrati (cereali raffinati di bassa qualità e zuccheri semplici, come pane bianco, pasta, riso, biscotti / biscotti).

In tutto, sono stati inclusi 36 studi controllati e randomizzati, per un totale di 1.803 partecipanti. Sono state confrontate le concentrazioni ematiche di colesterolo, trigliceridi, lipoproteine e pressione sanguigna (tutti fattori di rischio per le malattie cardiovascolari) degli individui con una dieta con carne rossa, rispetto a tutti gli altri tipi si regimi alimentari. Confrontando i dati, i ricercatori hanno scoperto che non ci sono differenze significative nelle concentrazioni di lipoproteine, colesterolo totale e pressione sanguigna; anche se le diete ricche di carne rossa hanno comportato maggiori concentrazioni di trigliceridi rispetto a tutte le altre diete di confronto. La cosa rilevante è che le diete con maggiori quantità di proteine vegetali di alta qualità (come legumi, soia e noci), invece, hanno portato a livelli più bassi di colesterolo rispetto alle diete ricche di carne rossa.

SOSTITUIRE LA CARNE CON LEGUMI E FRUTTA A GUSCIO
Secondo i ricercatori sostituire la carne rossa con fonti proteiche vegetali di alta qualità, ma non con pollame, pesce o carboidrati di bassa qualità, porta a cambiamenti più favorevoli nella concentrazione di lipidi e lipoproteine del sangue. Inoltre, i risultati sono pienamente coerenti con studi epidemiologici a lungo termine che osservano una minore incidenza del rischio di infarto se la carne rossa viene sostituita con noci e altre fonti di proteine vegetali. Le incoerenze, trovate in studi precedenti, relative agli effetti della carne rossa sui fattori di rischio per malattie cardio-vascolari possono essere attribuibili, in parte, alla composizione della dieta di confronto. Per questo motivo, i ricercatori, indicano che studi futuri tengano conto di confronti più specifici.

Per concludere, il consiglio degli esperti è quello di evitare il più possibile la carne rossa e seguire diete vegetariane con fonti di proteine vegetali di alta qualità (come legumi e frutta a guscio), sia per i benefici che apportano alla nostra salute sia per l’aspetto della produzione in termini di sostenibilità alimentare.

FONTI

Marta Guasch-Ferré et al. – Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials of Red Meat Consumption in Comparison With Various Comparison Diets on Cardiovascular Risk Factors – Circulation (April 2019)

MENÙ DELLA VIGILIA DI NATALE

Non c’è bisogno di rinunciare al gusto per avere un’alimentazione sana, soprattutto a Natale.
L’incredibile numero di zone e località del territorio italiano caratterizzate da alta longevità è la nostra fonte di ispirazione per questo gustosissimo e sano menù natalizio: dall’antipasto al dolce!

ANTIPASTO: Insalata di polpo siciliana

Per 6 persone

  • polpo fresco circa 900 gr
  • 2 carote
  • 2 coste di sedano
  • prezzemolo
  • 1 limone
  • sale, pepe, olio extravergine d’oliva

Lavare il polpo strofinandolo con il sale, pulire bene le ventose e sciacquare sotto l’acqua corrente. Mettere sul fuoco una pentola capiente piena d’acqua e appena raggiunge il bollore prendere il polpo dalla testa, immergerlo e tirarlo fuori dall’acqua per 3 volte, alla terza volta immergerlo completamente e fare cuocere per circa 15 minuti, il tempo di cottura dipende dal peso del polpo quindi è opportuno provare ad infilzare un tentacolo con la forchetta per assicurarsi che sia cotto, spegnere il fuoco e lasciarlo riposare in pentola per 10 minuti. Scolare il polpo e farlo raffreddare completamente.
Nel frattempo pulire le verdure, tagliare le carote e il sedano a fettine, versarle in una ciotola e unirvi il polpo tagliato a tocchetti regolari, condire con il succo del limone, pepe, sale e olio, mescolare e ultimare con il prezzemolo tritato, sigillare la ciotola con la pellicola e lasciare insaporire fino a prima di servire.

PRIMO: Ravioli di patate con verdure di stagione, salsa bianca e prezzemolo

Per 6 persone

  • 800 g di patate (non novelle, le migliori sono quelle a pasta gialla)
  • 300 g di farina tipo 00
  • 40 g di pangrattato
  • 60 g di parmigiano reggiano grattugiato
  • 1 pizzico di pepe bianco
  • 1 pizzico di sale

Per il ripieno:

  • 80 g di parmigiano reggiano
  • 150 g di zucchine chiare
  • 60 g di carote
  • 50 g di scalogno
  • 10 g di timo fresco
  • 10 g di prezzemolo
  • sale
  • pepe bianco

Preparare un brodo vegetale con verdure fresche (una cipolla, 2 coste di sedano, una carota). Schiacciare le patate, aggiungere la farina e il parmigiano, sale e pepe fino a ottenere una pasta solida. Farla riposare per 30 minuti avvolta nella pellicola trasparente.
Nel frattempo preparare il ripieno: lessare le verdure, scolarle e farle saltare con olio, aggiungendo sale, aromi e pepe bianco.
Unire il parmigiano, frullare e mettere da parte.
Prendere la pasta, tirarla con il mattarello fino allo spessore di 4 mm, spolverando con poca farina perchè non si attacchi al piano di lavoro. Formare dei cerchi di 8 cm di diametro, mettere al centro il ripieno, chiuderli formando un semicerchio e fermare bene la chiusura con la punta della forchetta.
Far cuocere nel brodo vegetale per 6-8 minuti. In una padella preparare olio e prezzemolo. Scolare i ravioli e metterli in padella, aggiungere un paio di cucchiai del brodo di cottura e amalgamare il tutto.

SECONDO: Calamaro ripieno con pomodorini secchi e olive

Per 6 persone

  • 500 g di calamari
  • 125 g di pane
  • 125 g di olive
  • 250 g di pomodori secchi
  • 50 g di capperi
  • Vino bianco
  • 750 g di passata di pomodoro
  • Sale
  • Pepe
  • Prezzemolo
  • Basilico
  • Olio extravergine di oliva

Pulire e lavare i calamari; staccare i tentacoli, tritarli e farli rosolare in padella con olio, sfumando con il vino alla fine.
Mentre raffreddano, tritare nel mixer i pomodori secchi, i capperi dissalati, le olive snocciolate e il pane. Quando tutto e ben amalgamato, unire i tentacoli e il prezzemolo tritato.
Salare e pepare.
Riempire con il composto le sacche dei calamari, richiuderle con stuzzicadenti e rosolarle con un filo di olio; sfumare con un bicchiere di vino bianco, unire la passata di pomodoro e terminare la cottura a fuoco dolce. Servire guarnito con basilico fresco.

CONTORNO: Radicchio di Treviso in marinata

Per 6 persone

  • 6 cespi di radicchio di Treviso
  • 6 foglie di alloro
  • 10 bacche di ginepro
  • 200 ml di aceto
  • 1/2 bicchiere di olio extravergine di oliva
  • Sale

Mettere a bollire con 500 ml d’acqua l’aceto, il sale, meta foglie di alloro e bacche di ginepro. Quando bolle, immergervi per 3-4 minuti i cespi di radicchio, mondati e tagliati a meta. Scolarli e metterli a raffreddare su uno straccio, quindi trasferirli in una ciotola, condendoli con il resto degli aromi e l’olio. Si serve il giorno dopo.

DOLCE: Baci di fichi e cioccolato

Per 6 persone

  • 1 kg di fichi molto maturi
  • 150 g di cioccolato fondente
  • 150 g di mandorle sgusciate
  • 1 bicchierino di liquore dolce
  • 2 cucchiaini di olio extravergine di oliva

Tagliare a metà i fichi e farli cuocere in forno per 20 minuti a calore moderato. Tostare e tritare le mandorle. Sfornare i fichi, lasciarli intiepidire e tritarli in maniera molto fine; aggiungere le mandorle, il liquore e ricavare delle palline grandi come noci. Far sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente e passarvi le palline, appoggiandole su carta da forno finché il cioccolato si sarà indurito.>/p>

Buon appetito e buone feste da tutto il team nutrizione di Fondazione Valter Longo Onlus!

WEBINAR BENE! BENESSERE, EDUCAZIONE, NUTRIZIONE, ESERCIZIO FISICO A SCUOLA

I ragazzi che fanno la differenza: alimentazione e stile di vita a scuola e a casa per proteggersi

LA SCUOLA DEL 2020 E IL WEBINAR BENE!
La scuola sta per terminare quest’anno. È stato un periodo diverso e un anno scolastico tumultuoso per ragazzi, docenti e famiglie. La Fondazione Valter Longo Onlus offre il suo supporto al mondo della scuola organizzando una serie di webinar dedicati alla salute, all’alimentazione, all’esercizio fisico e al benessere.
Il primo webinar “Schoolgevity” si è concentrato sui dati della pandemia, sulle regole di base per rafforzare il sistema immunitario attraverso l’alimentazione e sui programmi della Fondazione per le scuole per sensibilizzare, educare e responsabilizzare il mondo della scuola riguardo una longevità in salute, bilanciato stile di vita e corretta alimentazione. Quali ospiti del webinar, oltre al Professor Bassetti, infettivologo, sono intervenuti anche la Dottoressa Romina Inès Cervigni, Responsabile scientifico della Fondazione Valter Longo Onlus, il Direttore generale della Fondazione Antonluca Maratazzo e rappresentanti di studenti, docenti e la dirigente Nadia Vidale dell’Istituto Tecnico Francesco Severi di Padova, protagonisti di un interessante pilot avviato con la Fondazione ed esempio di una perfetta interazione tra il mondo della scuola e il terzo settore.
In questo secondo webinar, BENE!, vediamo come è stato vissuto l’anno scolastico della pandemia dai ragazzi e dai docenti e cosa è possibile fare per tutti loro e con loro per vivere al meglio questa situazione mai sperimentata prima. La Fondazione Valter Longo Onlus offre anche dei consigli e degli strumenti per proteggersi a casa e a scuola attraverso l’alimentazione, lo stile di vita e l’esercizio fisico grazie ad esperti nell’ambito della nutrizione e dell’esercizio fisico. Tra i nostri ospiti, oltre al Responsabile scientifico della Fondazione Valter Longo Onlus, Romina Inès Cervigni, avremo la Dottoressa Annalisa Arrighi, osteopata, PhD in Scienze biomediche delle attività motorie e collaboratrice di importanti centri quali l’Ospedale Gaslini di Genova. Saranno presenti anche alcune classi del Liceo Foppa e dell’Istituto tecnico economico Piamarta di Brescia per condividere con noi le loro esperienze.

La Fondazione Valter Longo Onlus invita anche i partecipanti a dare il loro feedback e contributo compilando questo sondaggio anonimo e ringrazia per la collaborazione. Clicca QUI per accedere la sondaggio.

LA SITUAZIONE ITALIANA E IL CONTRIBUTO DELLA FONDAZIONE VALTER LONGO ONLUS
Come indicato nel nostro precedente webinar, se guardiamo, infatti, alla situazione italiana pre-pandemia in generale, l’ultimo report su sovrappeso e obesità (Italian Obesity Barometer Report 2019 – dati IBDO Foundation in collaborazione con ISTAT) indica come quasi la metà degli italiani è in sovrappeso e uno su 10 è obeso (circa 25 milioni persone) e circa quattro bambini/ragazzi su 10 sono o sovrappeso o obesi, una percentuale sovrapponibile agli Stati Uniti d’America. Sia bambini che adulti mangiano troppi amidi e troppe proteine, entrambi al centro dell’accelerazione dell‘invecchiamento e causa di un peso in eccesso, che portano all’insorgere di molte malattie non comunicabili (cancro, diabete, obesità, patologie cardiovascolari, autoimmuni come la sclerosi multipla e neurodegenerative quali l’Alzheimer). In aggiunta, molte di queste patologie comportano anche un alto rischio di mortalità per Covid-19: tra i 4190 deceduti per i quali è stato possibile analizzare le cartelle cliniche, il numero medio di patologie osservate è di 3,4. La comorbidità più rappresentata è l’ipertensione (presente nel 74,6% del campione), seguita dalla cardiopatia ischemica (70,4%) e dal diabete mellito (33,8%).

Per una vita lunga e in salute, i primi anni di età, e forse anche prima, creano le condizioni per vivere in salute il resto della vita.Per fare un esempio, un bambino obeso ha una probabilità 4 volte maggiore di sviluppare il diabete da adulto rispetto a un bambino normopeso. Inoltre, il peso eccessivo dai primi anni di vita può predisporre a sviluppare o aggravare condizioni come ipertensione arteriosa, iperglicemia (prediabete e diabete di tipo 2), malattie del fegato legate all’eccesso di grasso -già molto presente nei bambini, disturbi gastrointestinali (stipsi, reflusso gastroesofageo, dolori addominali, calcoli biliari), disturbi respiratori (asma bronchiale e disturbi respiratori del sonno), ecc. Il ruolo di sovrappeso ed obesità già stato indagato dalla Fondazione in alcuni articoli riguardanti la sclerosi multipla e le malattie cardiovascolari nei bambini e ragazzi.

Il lockdown e la situazione di pandemia non hanno migliorato la situazione. Un questionario OERSA (Osservatorio sulle Eccedenze, sui Recuperi e sugli Sprechi Alimentari) del CREA (Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione) ha indagato come sono cambiate le abitudini alimentari durante un periodo straordinario quale il lockdown utilizzando un campione di 2900 persone che vivevano in famiglia e il 22% di queste con bambini al di sotto dei 12 anni. Gli intervistati hanno dichiarato di aver aumentato il consumo di alimenti sani: verdura (il 33%), frutta il 29%), legumi (il 26,5%), acqua (il 22%), olio extravergine d’oliva (il 21,5%). Tuttavia, il 44,5% ha ammesso di aver mangiato più dolci e il 16% di aver bevuto più vino. Il 44% degli intervistati è anche aumentato di peso in seguito a un maggiore apporto calorico e una minore attività fisica, che ha riguardato il 53% del campione. Di conseguenza, oltre il 37% dei casi ha espresso l’esigenza di mettersi a dieta.

LE ATTIVITÀ DELLA FONDAZIONE VALTER LONGO ONLUS: SALUTE E LONGEVITÀ PER IL MONDO DELLA SCUOLA

Per promuovere uno stile di vita sano, essenziale per proteggerci da patologie e per vivere al meglio nel presente e futuro, la Fondazione Valter Longo Onlus è entrata in campo e si è attivata per mettere a disposizione di tutti la profonda esperienza e background scientifico dei propri esperti nutrizionisti e del proprio fondatore, il Professor Valter Longo.

Sono state create le Linee guida nutrizionali per sostenere il sistema immunitario e nutrirsi con consapevolezza dal Professor Longo in collaborazione con il Professor Bassetti, Direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, e la Dottoressa Romina Cervigni, Responsabile Scientifico della Fondazione.

In aggiunta, Valter Longo, Romina Cervigni e un team di esperti pediatri aveva già dato vita al testo La longevità inizia da bambini per offrire analisi, linee guida, consigli pratici sullo stile di vita, suggerimenti per schemi dietetici settimanali ed anche ricette e menù estivi ed invernali oltre che a una vera e propria Dieta della longevità per bambini e ragazzi.

Accanto a queste iniziative la Fondazione si è impegnata nella creazione di webinar incentrati sul ritorno a scuola e sul desiderio di offrire un supporto ai ragazzi, famiglie, docenti e dirigenti attraverso regole di base e strategie soprattutto nutrizionali per rafforzare il sistema immunitario degli studenti, la loro salute e avviarli verso un percorso di longevità sana grazie una serie di ospiti tra cui gli studenti stessi, dirigenti, nutrizionisti, virologi, ecc. e grazie a uno spazio a loro dedicato di confronto e discussione.

I PROGRAMMI DELLA FONDAZIONE VALTER LONGO ONLUS PER LA SCUOLA

La Fondazione Valter Longo Onlus ha creato per il mondo della scuola le seguenti iniziative in linea con gli obiettivi e le strategie sia dell’UE Action Plan on Childhood Obesity, sia della Strategy for Europe on Nutrition, Overweight and Obesity-related Health Issues e dell’EU School Scheme:

  • Corsi/webinar/eventi informativi interattivi, online e frontali, per studenti, famiglie, docenti e personale scolastico concentrando la propria attenzione in particolare sulla Dieta della Longevità, che è in linea con il concetto della “dieta planetaria sana secondo i dettami della Eat Lancet Commission on Food and Planet, e la pratica dell’esercizio fisico quotidiano essenziale per la sostenibilità personale ed ambientale;
  • Piani di consulenza per il servizio mensa, bar e i distributori automatici per offrire prodotti sani e bilanciati;
  • Creazione, inserendosi all’interno del curriculum di studi, di strumenti educativi e di sensibilizzazione insieme ai ragazzi che utilizzino lo stesso loro linguaggio anche grazie alla tecnologia. Si sta lavorando alla realizzazione di una app che parte da un’analisi del BMI, a cui si aggiungono altre funzionalità legate in particolare all’alimentazione e all’esercizio fisico che catturi l’attenzione dei ragazzi e risponda alle esigenze degli stessi.
  • Organizzazione di uno o più eventi di sensibilizzazione da parte dei ragazzi che coinvolgano anche le famiglie e la comunità in generale.
  • Organizzazione di gite all’insegna della storia dell’alimentazione, arte, salute, esercizio fisico e longevità in città quali Venezia, Firenze, Genova, ecc. oppure in luoghi a contatto con la natura.

Gli obiettivi di questi programmi per il mondo della scuola (ragazzi, famiglie, docenti, personale) sono quelli di:

  • Educare ed offrire gli strumenti, quali ad esempio campagne informative, per compiere scelte bilanciate riguardanti uno stile di vita corretto, una sana alimentazione ed esercizio fisico e per acquisire la consapevolezza di quanto le proprie decisioni siano fondamentali per la salute presente e futura, sia personale sia della comunità che dell’ambiente, seguendo le indicazioni della “Strategia UE per i giovani”.
  • Sensibilizzare e responsabilizzare attraverso la creazione insieme agli studenti stessi di strumenti educativi e di sensibilizzazione, quali la creazione di una app e l’organizzazione di eventi, che permettano anche
    1. l’automonitoraggio dei risultati,
    2. un’analisi dell’impatto ottenuto,
    3. la diffusione di strumenti, conoscenze e buone pratiche tra i ragazzi di altri istituti e in particolare in aree disagiate e problematiche
  • Rendere i ragazzi parte del cambiamento positivo che ci si auspica e attivi “portavoce” di un futuro all’insegna della salute, dell’inclusione e della sostenibilità tramite un’intensa ed entusiasta azione di advocacy.

Lo scopo principale della Fondazione è quello di educare e favorire buone pratiche alimentari, la dedizione all’esercizio fisico e ad un corretto stile di vita all’interno dell’universo scolastico per creare un presente e un futuro sostenibili per tutti e soprattutto per i nostri ragazzi responsabilizzandoli e rendendoli portavoce di un auspicabile cambiamento positivo.

FONTI
1. Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia, 2020.
2. Istituto Superiore della Sanità. 2020, «Studio sul Covid-19»
3. Covid-19: come sono cambiate le nostre abitudini alimentari durante il lockdown? OERSA, 2020

PESO E ABITUDINI ALIMENTARI DEI BAMBINI: I NUOVI DATI DI OKKIO ALLA SALUTE

L’analisi della redazione di Fondazione Valter Longo Onlus

OKkio alla SALUTE è un’indagine molto importante in Italia, condotta su oltre 50.000 bambini della scuola primaria (III classe) per monitorare la situazione di peso e stile di vita infantile. I dati dell’ultima versione (VI, riferita alla primavera del 2019) sono disponibili da qualche settimana. Vediamoli insieme.
Purtroppo, i bambini italiani si trovano ancora in una situazione critica, con 3 bambini su 10 (29,8%) in sovrappeso, di cui 1 obeso (9,4%). Siamo secondi solamente a Cipro e quasi allo stesso livello della Grecia e Spagna. All’interno della nostra nazione, il maggior numero di bambini in eccesso di peso si conferma al Sud.
Un altro aspetto, che ci sta particolarmente a cuore, è che la prevalenza di obesità più elevata si osserva all’interno delle famiglie più svantaggiate dal punto di vista socioeconomico. È principalmente a loro che la nostra Fondazione si rivolge, sia attraverso l’assistenza sanitaria gratuita in ambito nutrizionale, sia grazie a programmi di educazione e sensibilizzazione su temi legati alla salute e a una sana longevità; per questa ragione Fondazione Valter Longo Onlus realizza progetti educativi gratuiti per la Scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado con l’obiettivo di avvicinarli al mondo della corretta alimentazione fin da giovanissimi perché siamo convinti che ragazzi più consapevoli possano diventare i primi testimonial della salute e della longevità sana, suggerendo agli adulti le scelte migliori per stare bene e vivere a lungo. Se vuoi organizzare un webinar gratuito per la tua scuola scrivi a [email protected].

Lo studio esamina anche alcune delle abitudini più errate:

  • l’abitudine a saltare la prima colazione (8,7%) o a consumarla in maniera inadeguata (35,6%), che porta a consumare una merenda abbondante come spuntino mattutino (55,2%);
  • il consumo non quotidiano di frutta e/o verdura (24,3%);
  • il consumo sporadico di legumi (il 38,4% li mangia meno di una volta alla settimana);
  • l’assunzione giornaliera di bevande zuccherate e/o gassate (25,4%), che però è diminuita rispetto agli ultimi dati;
  • il consumo di snack dolci per più di 3 giorni alla settimana (48,3%);
  • il consumo di snack salati per più di 3 giorni alla settimana (9,4%).

Forse non è un caso che proprio nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, culla della dieta omonima, ci siano i bambini con più eccesso di peso. Infatti, questo fenomeno è dovuto a una non corretta interpretazione della dieta mediterranea. Nell’indagine di OKkio alla SALUTE, non ci sono dati sul consumo di quegli alimenti potenzialmente molto sani, ma che per quantità e frequenza perdono i loro benefici e possono diventare poco salutari. Tra questi concentriamo l’attenzione su quelli ricchi di amido che il Professor Longo chiama “le 4 P”: pasta, pane, patate e pizza.
Da ricerche precedenti, come lo studio di riferimento in Italia INRAN-SCAI 2005-06 condotto sugli italiani di tutte le fasce di età, risulta che i bambini consumano circa 700 grammi di cibo che genera alti livelli di zucchero. Di questi, circa il 75% (cioè 520 grammi) vengono da pane, pasta, pizza, riso, patate, frutta e succhi di frutta, mentre solo il 25% proviene da torte e merendine, zucchero da cucina, gelati e bevande zuccherate. Gli alimenti ad alto contenuto di amidi producono rapidamente molti più zuccheri nel sangue rispetto a quelli prodotti dal cibo spazzatura e dalle bevande zuccherate gassate, che i bambini italiani sembrano consumare sempre di meno. In pratica, pane, pasta, pizza, riso, patate, frutta e succhi di frutta consumati giornalmente dai bambini italiani producono un livello di zucchero equivalente a 5 lattine di bevande gassate zuccherate al giorno sia per quantità sia per rapidità di rilascio nel sangue.
Altro aspetto importante è evitare la sedentarietà: il 20,3% dei bambini nel 2019 non ha svolto alcuna attività fisica il giorno precedente l’indagine e purtroppo i dati del 2020 non saranno migliori.

Qual’è la soluzione? Innanzitutto bisogna riconoscere il problema: non tutti i genitori sono consci che il proprio figlio è sovrappeso (solo il 59,7%), che non è attivo fisicamente (solo il 40,9%) o che mangia troppo (solo il 30,1%).
Per offrire il loro contributo e consigli utili per i bambini e le famiglie, i nutrizionisti di Fondazione Valter Longo Onlus hanno ideato una lista di indicazioni per evitare il sovrappeso e migliorare la salute dei più piccoli, perché la longevità inizia proprio da bambini.

FONTI
1.
OKkio alla SALUTE, VI edizione, 2019.
2. The Italian National Food Consumption Survey INRAN-SCAI 2005-06: Main Results in Terms of Food Consumption. 2009, «Publich Health Nutrition»
3. La longevità inizia da bambini. Vallardi editore, 2019

DUE ORE ALLA SETTIMANA NELLA NATURA: LA DOSE IDEALE PER LA SALUTE

Trascorrere almeno 120 minuti alla settimana nella natura rappresenta la “dose” minima per assicurarci salute e benessere psico-fisico. Lo dimostra un ampio studio svolto da un team di ricercatori dello European Centre for Environment and Human Health presso la University of Exeter Medical School (UK). I risultati dell’indagine sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports (giugno 2019).

TUTTI POSSONO TRARRE BENEFICIO DALL’AMBIENTE NATURALE
Si tratta della ricerca denominata MENE (Monitor of Engagement with the Natural Environment) voluta dal governo britannico, svolta su un campione di quasi 20mila persone, rappresentativo della popolazione anglosassone, monitorato durante il biennio 2014-2016. Per l’indagine, sono stati coinvolti individui residenti in Inghilterra appartenenti a gruppi sociali diversi: giovani e anziani, maschi e femmine, ricchi e poveri etc.

I partecipanti hanno risposto a questionari sul rapporto con gli ambienti naturali e la frequenza delle visite a parchi, boschi, campi, colline, monti, fiumi, spiagge etc. Agli stessi, poi, sono anche state poste domande auto-valutative sulla loro salute e sul grado di soddisfazione personale legato allo stato di benessere in generale. Gli esiti della ricerca hanno attestato che tutte le persone coinvolte traggono benefici dal contatto con la natura, indipendentemente da età, sesso, eventuali problemi di salute e disabilità, fattori socio-economici e località in cui si abita (città o campagna), nonché stile di vita (sportivi o sedentari).

L’EFFETTO AUMENTA CON LE ORE TRASCORSE ALL’ARIA APERTA
Dall’analisi dei questionari, i ricercatori hanno rilevato che le persone che avevano passato almeno 2 ore in ambiente naturale (durante la settimana precedente la rilevazione), hanno dichiarato per un 23% in più di trovarsi in uno stato di grande benessere e il 59% in più ha riferito di godere di buona salute, rispetto a chi, invece, aveva trascorso per nulla o poco tempo in natura. Inoltre, l’effetto benefico è risultato amplificato con l’aumentare del tempo trascorso all’aria aperta, fino a un picco settimanale di 3 ore per lo stato di salute e 5 ore riguardo la sensazione di benessere generale.

Gli esperti hanno desunto che sono necessarie almeno 2 ore a contatto con la natura, per stare bene e avere benefici sia dal punto di vista mentale sia lato salute fisica. Tempo che può essere trascorso in modo continuativo, concentrato in una o due volte alla settimana con lunghe sessioni di una o due ore, oppure diluito e frazionato in piccole dosi quotidiane, fino a raggiungere almeno 120 minuti settimanali. A questa conclusione sono arrivati dopo l’analisi dei dati che dimostra anche i benefici si hanno sia che si pratichi attività fisica sia che si rimanga a contemplare la natura seduti su una panchina oppure sdraiati su un prato (per motivi di salute legati a immobilità o per semplice scelta personale). La natura sembra, dunque, essere l’elemento discriminante, con il suo effetto benefico e distensivo sulla psiche.

Gli esperti suggeriscono che queste 2 ore potrebbero essere inserite nelle Linee Guida per la salute del cittadino e, dunque, anche programmare interventi mirati di comunicazione per promuovere il benessere.

FONTI

Mathew P. White et al. – Spending at least 120 minutes a week in nature is associated with good health and wellbeing – Scientific Reports (June 2019)

GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI: IL LAVORO DELLA FONDAZIONE PER GARANTIRE IL DIRITTO ALLA SALUTE

La scossa della pandemia

Le esperienze vissute da tutti nel 2020, un anno diverso per ognuno di noi, ci hanno fatto comprendere sia a livello personale che mondiale quanto la salute possa essere definita il diritto umano n. 1, che può compromettere la nostra stessa esistenza e presenza qui e ora. La pandemia Covid-19 ha scosso tutti nel profondo colpendo più di 66 milioni di persone e causando circa 1,5 milioni di morti in tutto il mondo fino a questo momento, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità risalenti al 7 dicembre 2020. L’Italia, sfortunatamente, si trova al sesto posto dei paesi più colpiti su tutto il pianeta con 1.728.878 casi confermati e 60.078 deceduti, dopo Stati Uniti, Brasile, India, Federazione Russa e Francia.

Se analizziamo il “Rapporto sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi al COVID-19 in Italia”, pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità il 2 dicembre 2020, vediamo che le persone affette da patologie e gli anziani sono stati i più colpiti. Infatti, l’età media dei pazienti deceduti e positivi è 80 anni. Inoltre (per i 5726 deceduti, per i quali è stato possibile analizzare le cartelle cliniche), si è osservato come il 65,9% soffriva di 3 o più patologie. Tra le più comuni troviamo l’ipertensione arteriosa (66%), il diabete di tipo 2 (29,2%), la cardiopatia ischemica (27,8%), oltre a insufficienza renale cronica (21,1%), cancro attivo negli ultimi 5 anni (17%) e obesità (10,3%), insieme a molte altre malattie.

Cosa ci indicano questi dati? Che l’età è il fattore di rischio principale sia per il COVID-19, oltre che, come è scientificamente provato, per molte malattie non trasmissibili (cancro, diabete, patologie cardiovascolari, autoimmuni con il morbo di Crohn e la sclerosi multipla e neurodegenerative con l’Alzheimer). Queste ultime sono un ulteriore fattore di rischio per il COVID-19.

Domande

La domanda ovvia è: “Cosa possiamo fare per non ammalarci e per proteggerci nei limiti del possibile anche da eventi inaspettati come una pandemia?” È evidente quanto sia importante rallentare il processo di invecchiamento e, in questo modo, prevenire l’insorgere di molte malattie non trasmissibili. Ma come? Le ricerche scientifiche dimostrano come lo stile di vita e le scelte alimentari possono agire in modo incisivo sulla possibilità di evitare lo sviluppo o controllare l’evoluzione di molte patologie, oltre che intervenire sull’invecchiamento.

Il cerchio quindi si chiude e la nostra ricerca sembra terminare qui: mangiare bene e vivere una vita sana porta ad invecchiare più lentamente, vivere più a lungo ed ammalarsi di meno. Tuttavia, nel nostro cammino alla ricerca dell’elisir di lunga vita, ci si chiede ora cosa si intenda nello specifico quando si parla di una corretta alimentazione e uno stile di vita salutare.

La Fondazione Valter Longo Onlus e la ricerca della salute e longevità

All’interno del mare di informazioni spesso discordanti a cui siamo esposti, i biologi nutrizionisti della Fondazione Valter Longo Onlus desiderano offrire un punto di riferimento e consigli pratici riguardo una sana alimentazione e bilanciato stile di vita, fondati su basi fortemente scientifiche e sulle più che trentennali ricerche del Professor Longo in importanti centri di ricerca sia italiani che internazionali, grazie ai programmi di assistenza nutrizionale per tutti.

Nel nostro Punto Longevità di Milano, le porte sono aperte per accogliere tutti: coloro che vogliono seguire un percorso di longevità sana e vivere meglio e chi soffre di vari tipi di patologie e necessita di supporto alle terapie standard. Arrivano da noi bambini, adolescenti, adulti e anziani, esploratori alla ricerca di una lunga vita e di come stare meglio.

Nel nostro Punto di Longevità si desidera creare un luogo dove si cerca di garantire il diritto alla salute per tutti e dove si trovano esperti professionisti pronti a offrire sostegno in ogni momento e a rispondere a dubbi e domande.

Troverete un ambiente dove scoprire la vera essenza e una vera e propria cultura della longevità permeate da valori quali salute, benessere mentale e fisico, inclusione, solidarietà, socialità, importanza delle relazioni umane e famigliari, oltre che da un atteggiamento costruttivo, positivo, proattivo e creativo nei confronti della vita.

Nel nostro Punto Longevità diamo vita a progetti che raggiungono scuole, studenti, famiglie, docenti, centri per i disabili, anziani e le RSA, le case di accoglienza per le donne vittime di violenza e le loro famiglie, i centri per i senzatetto. Per loro e per proteggere la loro salute creiamo programmi gratuiti ed andiamo alla ricerca costante di fondi per attuarli, così da poter fare la differenza per le loro vite e, con le loro, anche per la nostra.

Nel nostro Punto di Longevità siamo sempre presenti per tutti e, in particolare, per coloro che si trovano in una situazione di difficoltà sia per motivi di salute che economici. Per loro, proprio per loro, ci siamo più che mai. Offriamo la nostra assistenza gratuita e cerchiamo costantemente supporto e fondi per formare sempre più biologi nutrizionisti che possano collaborare con noi e, insieme, dare il proprio contributo per la salute e il bene della comunità.

Ripetendo “nel nostro Punto Longevità” come una sorta di mantra, desideriamo che comprendiate l’importanza di questo nostro progetto di longevità e che condividiate, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, la nostra missione di garantire il diritto alla salute, e quindi alla longevità, per tutti.

La salute non dovrebbe essere un privilegio, soprattutto ora. Per questo motivo, abbiamo dato vita a un Natale Solidale dove potrete regalare a persone in difficoltà un dono di valore, una “Visita sospesa” presso il nostro Punto Longevità di Milano, e rendere, per molti di loro, questo periodo e la loro vita migliori. Vi ringraziamo di cuore!

FONTI

World Health Organization. “Who Coronavirus Disease (COVID-19) Dashboard”. December, 7 2020. https://covid19.who.int/

Istituto Superiore della Sanità- Epicentro. “Rapporto sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi al COVID-19 in Italia”. 2 dicembre 2020. https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Report-COVID-2019_2_dicembre.pdf

L’IMPORTANZA DI VITAMINE E MINERALI: ELEMENTI NUTRITIVI ESSENZIALI PER LA SALUTE

Vitamine e minerali sono elementi nutritivi essenziali per la salute. Assimilati attraverso l’alimentazione, partecipano a vari processi fisiologici indispensabili per il corretto funzionamento dell’organismo umano.

A COSA SERVONO LE VITAMINE
Le vitamine sono fondamentali per il nostro benessere, poiché sono coinvolte in processi biologici vitali. Intervengono in alcune funzioni metaboliche, spesso agendo come co-enzimi, ossia servono al corretto funzionamento degli enzimi. Hanno effetti importanti sulla salute, tanto che la loro presenza può anche intervenire nella prevenzione di alcune malattie croniche, disturbi neurologici, patologie varie, fino ai tumori. In generale, il fabbisogno di vitamine è necessario in minime quantità, ma poiché non vengono sintetizzate dal corpo, è necessario introdurle con la dieta.

Le vitamine sono suddivise in due gruppi: idrosolubili (solubili n acqua) e liposolubili (solubili nei grassi). Le vitamine idrosolubili non si accumulano nell’organismo e, quindi, vanno assunte ogni giorno con l’alimentazione. Un loro deficit è presto rilevato, poiché vengono espulse rapidamente con le sostanze escrete dal corpo (es. nell’urina). Di questo gruppo fanno parte le vitamine del gruppo B, vitamina H, PP e C. Le vitamine liposolubili sono accumulabili nel corpo umano, in particolare nel fegato, e vengono assimilate insieme ai lipidi introdotti con l’alimentazione. Una loro carenza è sondabile in caso di mancata assunzione per periodi di tempi lunghi. Di questo gruppo fanno parte vitamine A, D, E e K.

A COSA SERVONO I MINERALI
I sali minerali sono sostanze organiche indispensabili per il nostro organismo. Costituiscono fino a circa il 6% del peso corporeo e intervengono in importanti funzioni vitali. I minerali non forniscono energia direttamente, ma la loro presenza permette le reazioni che liberano energia disponibile per le attività quotidiane. Concorrono all’attivazione di processi metabolici di cellule, tessuti e organi, sono coinvolti nella regolazione dell’equilibrio idrosalino e partecipano alla formazione dell’apparato muscolo-scheletrico. I sali minerali vengono assimilati attraverso i prodotti alimentari, i condimenti e l’acqua.

Distinguiamo i minerali in macroelementi e oligoelementi (o microelementi). I macroelementi sono presenti nel corpo umano in discrete quantità, per un fabbisogno giornaliero indicato in grammi o decimi di grammi. Fanno parte di questo gruppo: calcio, magnesio, sodio, potassio, fosforo, cloro e zolfo. Gli oligoelementi (o microelementi) sono presenti in quantità minori, con un fabbisogno giornaliero in microgrammi e/o milligrammi. L’organismo umano ne necessita solo in minime quantità, ma la loro presenza è fondamentale. Fanno parte di questo gruppo: ferro, rame, zinco, selenio, fluoro, iodio, cromo, cobalto, manganese e molibdeno. Altri minerali sono presenti sono in traccia, perché l’organismo ne necessita in quantità ancora più ridotte: silicio, cadmio, nichel e vanadio.

Minerali e vitamine si trovano soprattutto in frutta e verdura fresca. Una dieta bilanciata e un’alimentazione variegata ci assicurano il fabbisogno quotidiano di questi importanti nutrienti. In caso di carenza, oltre a consigliare un miglioramento nell’alimentazione quotidiana, i nutrizionisti indicano anche l’assunzione di prodotti addizionati e di integratori multivitaminici, oppure specifici in caso di deficit di una o più vitamine e/o sali minerali in particolare. L’indicazione degli esperti è di sottoporsi regolarmente a indagini cliniche ematologiche per monitorare il livello di vitamine e minerali nel sangue.

FONTI
1. Vitamine – Informazioni generali – EPICENTRO (data ultimo accesso 30.05.2019)
2. Sali minerali – Informazioni generali – EPICENTRO (data ultimo accesso 30.05.2019)
3. Sali minerali – Oligoelementi o micronutrienti – EPICENTRO (data ultimo accesso 30.05.2019)
4. Vitamin and Mineral Supplement Fact Sheets – NIH National Institute of Health (data ultimo accesso 31.05.2019)
5. Vitamins & Minerals – CDC (data ultimo accesso 31.05.2019)
6. Investing in the future: A united call to action on vitamin and mineral deficiencies. Global Report 2009

UNA MANCIATA DI NOCI AL GIORNO PER EVITARE IL SOVRAPPESO

Mezza porzione di frutta secca ogni giorno può aiutare a prevenire l’incremento di peso e riduce il rischio di obesità. È ciò che emerge da una vasta indagine condotta negli Stati Uniti su professionisti della salute, che aveva l’obiettivo di trovare prove sull’associazione tra i cambiamenti nella quantità del consumo di noci varie (tra cui le arachidi) e la variazione di peso a lungo termine. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica BMJ Nutrition, Prevention & Health (2019).

UNO STUDIO DURATO OLTRE 20 ANNI
Si è trattato di un vasto studio osservazionale, con un follow-up di oltre 20 anni, con dati raccolti da tre diversi gruppi di individui, professionisti della salute, provenienti da coorti indipendenti: quasi 28mila uomini (studio di follow-up dei professionisti della salute, 1986-2010), quasi 62mila donne (studio sulla salute degli infermieri, 1986-2010) e quasi 56mila donne giovani (studio sulla salute degli infermieri II, 1991-2011). Tutti i soggetti arruolati (appartenenti a uno status socio-economico relativamente elevato) erano sani e privi di malattie croniche all’inizio dello studio.

I ricercatori hanno seguito i tre gruppi per un periodo di 20-24 anni, monitorando stato di salute, alimentazione e peso dei partecipanti ogni 4 anni. È stato osservato che un aumento nel consumo di frutta secca di 14 grammi al giorno può essere associato a un rischio minore di ingrassare di 2 o più Kg e fino al 15% in meno di sviluppare obesità. Dato che, nella popolazione adulta si registra in media un aumento di peso di 0,5 Kg all’anno.

FRUTTA SECCA AL POSTO DEL JUNK FOOD
Alla luce di questi risultati, gli esperti consigliano di sostituire mezza porzione di “cibo spazzatura” (patatine fritte o in busta, carni rosse e trasformate, snack, dolciumi etc.) con 14 grammi di frutta secca al giorno. Un semplice escamotage per prevenire l’aumento di peso a lungo termine ed evitare così il rischio di obesità. Il regolare consumo di frutta secca, infatti, oltre a fare bene alla sua salute per il contenuto in vitamine e minerali, è un valido aiuto nel controllo del peso, poiché contribuisce ad aumentare il senso di sazietà, grazie alle fibre e ai grassi “buoni”.

FONTI

Liu, X., Li, Y. Et al. – Changes in nut consumption influence long-term weight change in US men and women – BMJ Nutrition, Prevention & Health (2019)

SOPRA I 70 ANNI, L’ATTIVITÀ FISICA INTENSA SALVA LE DONNE

Molte persone credono che arrivati a una “certa” età sia necessario rallentare con lo sport, soprattutto se si tratta di esercizi pesanti oppure attività fisiche impegnative, per non mettere a repentaglio la salute. La scienza, invece, dimostra che è proprio l’attività fisica intesa ad allungare la prospettiva di vita nelle donne sopra i 70 anni. Lo attesta un’indagine americana pubblicata sulla rivista Circulation (gennaio 2018).

I DETTAGLI DELLO STUDIO AMERICANO
Si tratta di un’analisi inclusa all’interno di una ricerca più ampia denominata “The Women’s Health Study” (“Lo Studio della Salute delle Donne”), approvata dal comitato di revisione istituzionale del Brigham and Women’s Hospital, della Harvard Medical School di Longwood a Boston, in Massachusetts (USA). Portata avanti da gruppo di ricercatori, che hanno seguito un campione di oltre 18mila donne, di età media dai 72 anni e oltre, dal 2011 al 2015. In questo periodo di tempo, sono state analizzate le abitudini di vita e i livelli di attività fisica, in termini di intensità e durata (calcolata con minuti svolti ogni giorno).

Alle partecipanti dello studio è stato fornito un accelerometro triassiale da indossare sull’anca per una settimana (tranne che durante il riposo notturno e le attività svolte in acqua). Il dispositivo è stato, poi, inviato al centro di ricerca per l’analisi dei dati. I risultati, quindi, sono stati incrociati con le cartelle cliniche, comprensive dei certificati di morte, e il National Death Index, per metterli in correlazione proprio con la prospettiva di vita. È emerso che le donne ultra-settantenni che svolgono attività fisica da moderata a intensa vivono più a lungo, rispetto alle loro coetanee sedentarie o che si limitano a passeggiare o fare ginnastica dolce. Il tasso di riduzione della mortalità in tal senso è stato registrato a 60-70% in meno.

SORT DA PRATICARE 150 MINUTI ALLA SETTIMANA
Il consiglio degli esperti è di approcciarsi all’attività fisica con gradualità e costanza nell’allenamento, anche e soprattutto in età avanzata. Le Linee Guida internazionali indicano di svolgere almeno 2,5 ore di attività sportiva alla settimana, divise in due giorni alla settimana. Un giorno solo di attività prolungata, infatti, non basta per migliorare le prestazioni. L’intensità dell’allenamento va intensificato progressivamente, abbinando esercizi a corpo libero a sollevamento pesi. Se non si è abbastanza esperti, almeno all’inizio, un ulteriore accorgimento è quello di affidarsi alla supervisione di un personal trainer, nonché sentire il parere del proprio medico curante, soprattutto nel caso si soffra di determinate patologie.

FONTI
Lee IM et Al – Accelerometer-Measured Physical Activity and Sedentary Behavior in Relation to All-Cause Mortality -The Women’s Health Study – Circulation (2018 Jan)

#IOLEGGOPERCHÉ: OLTRE 10MILA SCUOLE GIÀ ISCRITTE

Cristina Villa, Direttore Programmi

“Siamo felici di aver aderito al progetto #IoLeggoPerchè, perchè come Fondazione Valter Longo Onlus crediamo che per i ragazzi non ci sia strumento migliore dei libri per far crescere la propria consapevolezza e conoscenza e, come nel nostro caso, per appropriarsi dell’opportunità di crescere in salute. Per questo motivo abbiamo sostenuto il progetto con la donazione di più di 800 copie del libro La longevità inizia da bambini del Professor Valter Longo alle Biblioteche Scolastiche del nostro paese, affinché la Scuola sia sempre di più un luogo migliore, soprattutto in questo periodo così complesso”. Ha dichiarato Cristina Villa, Direttore Programmi di Fondazione Valter Longo Onlus.

 

COMUNICATO STAMPA UFFICIALE

Levi (AIE): “Anche nell’anno del Covid si prospetta un grande risultato da parte delle scuole. Ma la crisi pesa sui tempi delle consegne dei libri del contributo. Ci faremo perdonare questa attesa”

Milano, 19 ottobre 2020 – È entrata nel vivo la nuova edizione di #ioleggoperché, la grande iniziativa sociale a favore delle biblioteche scolastiche che ha permesso di donare oltre 1milione di libri in 4 anni e che ha coinvolto nella scorsa edizione 15mila scuole e oltre 3milioni di ragazzi. All’iniziativa 2020, che culminerà nel periodo 21-29 novembre, sono già oltre 10mila le scuole iscritte in soli 20 giorni e 2200 le librerie, con oltre 19mila gemellaggi attivi. Per scuole e librerie ci sarà tempo fino al 30 ottobre per iscriversi.

“Anche quest’anno si prospetta una grande risposta da parte delle scuole – spiega il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), Ricardo Franco Levi -. Ma la crisi, purtroppo, pesa sui tempi delle consegne dei libri: siamo costretti a subire un ritardo per la consegna dei 100.000 libri offerti dagli editori. Solo dopo aver superato la fase più critica dell’emergenza, prevedibilmente tra febbraio e marzo 2021, potremo consegnarli insieme a quelli dell’edizione 2020. I libri sono già in magazzino, ci sono tutti, è solo questione di tempo. E ci faremo perdonare questa attesa”.

Insieme ai libri donati dagli editori si consegneranno anche i volumi di Banca d’Italia, che ha avviato un progetto di letture per promuovere nei giovani una corretta cultura economica, quelli di Topolino, con un’edizione speciale dell’Isola del Tesoro, e un volume sull’alimentazione per i ragazzi donato da Create Cures Foundation – Fondazione Valter Longo.

#ioleggoperché è una iniziativa di AIE – Associazione Italiana Editori, sostenuta dal Ministero per i Beni e le attività culturali per il Turismo – Direzione generale Biblioteche e Diritto d’Autore, dal Centro per il libro e la lettura, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione – Direzione Generale per lo Studente, l’Inclusione e l’Orientamento, con l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB), l’Associazione Librai Italiani (ALI), il Sindacato Italiano Librai e Cartolibrai (SIL), con il supporto di SIAE – Società Italiana Autori ed Editori, con il contributo di Pirelli e con il sostegno di Mediafriends e di Rai per il sociale.

Mediapartner: Corriere della Sera, Gruppo Mondadori, Repubblica, La7, Rai, SKY, Mediaset TGcom24, Giornale della Libreria e Illibraio.it

Technical Partner: Messaggerie Libri e Comieco

Si ringrazia: Ibs.it

Per saperne di più: www.ioleggoperche.it