Molti studi scientifici dimostrano come obesità e sovrappeso siano fattori di rischio per le malattie cardio-vascolari. Una recente indagine, condotta presso la Sahlgrenska Academy, dell’University of Gothenburg in Svezia, ha trovato una correlazione tra obesità durante l’adolescenza e comparsa di patologie del miocardio, in età adulta. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica specializzata Circulation (maggio 2019) dell’American Heart Association.
SOVRAPPESO CORRELATO A CARDIOMIOPATIA
I ricercatori hanno analizzato un vasto campione di 1.668.893 maschi svedesi, di età 18-19 anni, che hanno svolto il servizio militare dal 1969 al 2005. Di questi individui, sono stati presi in esame i dati relativi a peso, altezza e all’Indice di Massa Corporea (BMI), estratti da un registro degli arruolati in quel periodo. Poi, sono stati analizzati due database nazionali, dove sono stati tracciati i ricoveri e le relative cause, nonché il numero e i motivi dei decessi. L’intento dei ricercatori era proprio quello di individuare se gli ex-militari avessero avuto una malattia cardiaca da adulti, seguiti fino all’età di 46 anni.
I risultati dell’indagine hanno rivelato che 4.477 di essi ha poi sviluppato una cardiomiopatia a un’età media di 45,5 anni. La cardiomiopatia è una disfunzione che colpisce il miocardio e che può portare a insufficienza cardiaca, fino a causare morte improvvisa. Esistono due forme di cardiomiopatia, dilatativa e ipertrofica. Nella cardiomiopatia dilatativa, il cuore si indebolisce e non riesce a pompare bene il sangue. Nella cardiomiopatia ipertrofica, il cuore si irrigidisce e non si riempie abbastanza di sangue. In entrambe i casi, la funzione cardiaca è ridotta e può portare a insufficienza cardiaca.
I RISULTATI DELLO STUDIO
Da questa indagine emerge che gli individui che durante l’adolescenza erano in sovrappeso, con Indice di Massa Corporea pari a 35 (che corrisponde a obesità di livello medio) hanno avuto una probabilità, maggiore di ben 8 volte di sviluppare, da adulti, una cardiomiopatia dilatativa. Mentre gli uomini svedesi che erano magri (con Indice di Massa Corporea minore di 20) all’età di 18 anni, avevano un basso rischio di cardiomiopatia. Rischio che aumentava gradualmente all’aumentare del peso corporeo.
Da tenere presente che si tratta di uno studio limitato al genere maschile, per cui per validare i risultati è necessario condurre indagini analoghe anche sulla popolazione femminile.
Testo di Corinna Montana Lampo
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