È noto da secoli che ciò che mangiamo può avere un’influenza sulla salute. “Siamo ciò che mangiamo” affermava il filosofo tedesco Feuerbach già a metà dell’Ottocento. Da allora, la ricerca e la divulgazione hanno fatto molti passi avanti ed è sempre più noto che la corretta alimentazione può aiutare a prevenire malattie come diabete, malattie cardiovascolari, autoimmuni, neurodegenerative e anche il cancro, tutte malattie accomunate dal fatto che hanno come maggior fattore di rischio l’invecchiamento.
L’alimentazione può regolare l’invecchiamento perché, a seconda di ciò che si mangia, vengono regolati alcuni fattori di crescita che possono portare proprio a maggior crescita anche di cellule malsane. Se la quantità di zuccheri e proteine che si assumono è in eccesso, il loro surplus porterà ad attivare i geni dell’invecchiamento, che faranno aumentare i livelli di IGF-1, insulina e glucosio, determinando in questo modo un invecchiamento più rapido dell’organismo, con conseguenti maggiori possibilità di ammalarsi.
Nonostante i progressi della scienza degli ultimi anni, oggi quasi una persona su due rischia di ammalarsi di tumore. La scienza, nel corso del tempo, è riuscita a ridurre il rischio di malattie mortali come quelle cardiovascolari e molte altre, ma sembra non aver avuto altrettanto successo contro il cancro. Il motivo risiede nel fatto che i tumori sono malattie complesse, mai identici tra di loro, fatti di cellule differenti, che si nutrono molto più di quelle sane, soprattutto quando attaccate dalle terapie standard.
Alimentazione in caso di malattie tumorali
Oltre a contribuire alla prevenzione delle malattie più diffuse, tra cui il cancro, l’alimentazione può entrare in campo anche nell’aiutare chi è già affetto da un tumore, migliorandone la qualità della vita. Stanchezza, nervosismo, perdita o aumento di peso per le terapie sono condizioni che influenzano, anche molto, le giornate di un paziente oncologico e di chi gli sta vicino. Consigli personalizzati e sostenibili possono contribuire a risolvere queste problematiche e rendere meno faticose le proprie giornate. In aggiunta, il paziente obeso o sovrappeso può ridurre il peso in eccesso in maniera sana, così da migliorare la prognosi e ridurre il rischio di recidive.
Alimentazione durante la chemioterapia
Argomento che si sta sempre più affermando è inoltre l’alimentazione personalizzata come sostegno alle diverse terapie farmacologiche, tra le quali si annoverano chemioterapia, immunoterapia, ormonoterapia.
Il nuovo libro del Professor Longo Il Cancro a Digiuno affronta proprio questi temi cruciali: dalla prevenzione per una vita sana e longeva all’alimentazione più appropriata a seconda del tipo di tumore (tumore al seno, alla prostata, al colon e altri). Tali studi analizzano come la nutrizione e il digiuno possano avere una fortissima efficacia non solo quale strumento di prevenzione di malattie non trasmissibili come il cancro, ma anche come interventi innovativi ed integrati alle terapie standard contro il tumore, fondando tale analisi su solide basi scientifiche incentrate sulla nutrizione, sulla biologia molecolare del tumore ed anche sulla naturale capacità del corpo umano di combattere il cancro ed altre malattie.
Cancro, nutrizione e digiuno
Il focus centrale del nuovo libro del Professor Longo Il Cancro a Digiuno è proprio il digiuno abbinato alle terapie antitumorali, a seguito di importanti e innovative ricerche scientifiche di base e dei recenti studi clinici sugli esseri umani e grazie anche al contributo di 20 oncologi, endocrinologi, professori di medicina, nutrizionisti ed esperti di esercizio fisico in importanti università e prestigiosi ospedali americani, italiani ed europei.
In questo ultimo libro di Valter Longo, infatti, si esamina la capacità di resistere al digiuno dei meccanismi cellulari e molecolari che risiedono nelle cellule sane, al contrario di quelle tumorali, spiegando specificatamente il potenziale di questo meccanismo.
Se sottoposte a digiuno, le cellule sane si “richiudono” in loro stesse e, per sopravvivere, utilizzano i nutrienti che derivano dal riciclo di ciò di cui non hanno bisogno: scarti, organelli vecchi, proteine degradate ed altro ancora.
Le cellule cancerogene, invece, non riescono a resistere alla mancanza di nutrienti, perché sono abituate a crescere velocemente e sono molto avide di nutrienti. Nella ricerca di cibo, non essendoci nient’altro, “mangiano” più chemioterapia.
Questo è il principio e l’ipotesi su cui si fondano gli studi di base e i primi studi clinici che si stanno svolgendo da oltre cinque anni in Italia e nel resto del mondo. Da quanto emerge da tali recenti scoperte, analizzate nel libro citato, si spiega ed evidenzia come, nonostante in passato si pensasse che il paziente oncologico dovesse mangiare di più, sia invece proprio il digiuno ad aiutare la terapia contro il cancro.
“The End of the Beginning”
A fronte delle caute perplessità degli oncologi, in particolare verso studi che evidentemente necessitano di maggior approfondimento e definizione, vi sono sempre più oncologi, medici e scienziati provenienti da alcuni dei principali centri oncologici americani, europei e italiani, che collaborano con il Professor Longo nella definizione dei meccanismi cellulari e molecolari coinvolti nel digiuno, descrivendone il potente effetto sulla terapia contro molti tipi di cancro, per ora nei topi. Per questo motivo è comprensibile il sempre maggior entusiasmo di ricercatori, persone a rischio e pazienti oncologici che vogliono prevenire e curare il cancro, anche grazie all’alimentazione, per avere una vita lunga e longeva.
I dati di trent’anni di ricerca di base e clinica, i 13 studi clinici su esseri umani condotti in questi ultimi dieci anni e i numerosi studi preclinici hanno sinora dimostrato l’efficacia della dieta mima digiuno e della Dieta della Longevità nella riduzione dei fattori di rischio dei tumori e altre malattie dell’invecchiamento, fungendo da “jolly terapeutici” a rinforzo delle tradizionali terapie anticancro, contro molti tipi di tumore. Ci vuole ancora pazienza affinché ciò possa potenzialmente avere un ruolo nel trattamento di un tumore abbinato alle terapie standard, in quanto sono necessari ancora studi randomizzati più ampi e attualmente in corso.
L’obiettivo è poter presto fornire agli oncologi strumenti e ulteriori motivazioni per seguire le terapie standard integrandole con cambiamenti sicuri e potenti nella nutrizione, in modo da diminuire gli effetti collaterali a breve e a lungo termine e uccidere le cellule tumorali per cercare di aumentare il numero di pazienti che sopravvivono e guariscono.
Un team contro il cancro
La ricerca sul cancro sta facendo passi da gigante, ma le terapie destinate ai pazienti che ne soffrono procedono molto più lentamente. Per questa ragione, fondandosi sulla ricerca del Professor Longo, le sue Fondazioni, Create Cures Foundation a Los Angeles e Fondazione Valter Longo Onlus a Milano, lavorano quotidianamente per favorire un nuovo approccio di medicina integrata alle terapie oncologiche, in cui l’oncologo è a capo di una squadra comprendente medici specializzati in medicina integrata, biologi molecolari, nutrizionisti e, quando possibile, psicologi, in modo da fornire terapie personalizzate ai pazienti, in particolare a quelli che non rispondono alle terapie standard. Lo scopo è quello di curare il tumore o bloccarne la progressione ed anche di prevenire gli effetti collaterali e i danni alle cellule, ai sistemi e agli organi sani.
Da qui è nata l’idea di creare le Longevity and Healthspan Clinic della Create Cures Foundation negli Stati Uniti (www.createcures.org) e della Fondazione Valter Longo Onlus in Italia (www.fondazionevalterlongo.org) ovvero centri specializzati nell’assistenza dei pazienti, allo scopo di completare l’approccio standard con interventi innovativi e integrati forniti di solide basi scientifiche e incentrati, come indicato in precedenza, sulla: 1) nutrizione, 2) biologia molecolare del tumore, 3) naturale capacità del corpo umano di combattere il cancro e altre patologie.
La missione delle fondazioni, attraverso dette cliniche, è di offrire a tutti la possibilità di vivere sani e a lungo. Per questa ragione offrono assistenza nutrizionale al fine di curare, prevenire o supportare le persone affette da diverse malattie, gratuita per coloro che vivono in una particolare condizione di emergenza o di disagio psichico, fisico ed economico.
I pilastri della longevità per la prevenzione dei tumori
1) Mangiate prevalentemente (ma non esclusivamente) vegano, evitando cioè il più possibile gli alimenti di origine animale, con l’aggiunta di un po’ di pesce due o tre volte a settimana. Scegliete pesce con un alto contenuto di omega 3, omega 6 e vitamina B12 (salmone, acciughe, sardine, merluzzo, orata, trota, vongole e gamberi). Fate attenzione alla qualità del pesce e scegliete quello con livelli bassi di mercurio.
2) Se avete meno di 65 anni, mantenete basso il consumo di proteine (0,8 grammi di proteine per chilogrammo di peso corporeo). Questo significa da 40 a 47 grammi di proteine al giorno per una persona che pesa 59 chili e dai 60 ai 70 grammi per una persona che pesa da 90 a 100 chili. Come fonti principali di proteine mangiate fagioli, ceci, piselli e altri legumi, oltre a semi oleaginosi (semi di zucca, sesamo, lino), frutta a guscio (noci, mandorle, nocciole ecc.) e pesce a basso contenuto di mercurio. Oltre i 65 anni, dovreste incrementare leggermente il consumo di proteine aggiungendo maggiori quantità di pesce, uova, carne bianca e prodotti derivati del latte di capra e di pecora, per preservare la massa muscolare e aumentare l’apporto nutritivo.
3) Riducete al minimo i grassi saturi provenienti da fonti animali (carne e formaggio) e vegetali e fate lo stesso con gli zuccheri, consumando il più possibile grassi buoni e carboidrati complessi. Mangiate cereali integrali e grandi quantità di verdure (pomodori, broccoli, carote, legumi ecc.) insieme a generose dosi di olio d’oliva (almeno 3 cucchiai da tavola al giorno) e frutta a guscio, stando attenti a evitare intolleranze/allergie (a pomodori, noci, melanzane ecc.).
4) Fate in modo che la vostra alimentazione contenga molte vitamine e minerali, ma comunque assumete un integratore multivitaminico ogni 3 giorni. In teoria un’alimentazione ricca di verdure, pesce, frutta a guscio e cereali integrali è il modo ideale per assumerne, ma la maggior parte delle persone ne risultano carenti e l’uso di integratori può rivelarsi utile. Si raccomanda di prendere un multivitaminico che sia prodotto da un’azienda affidabile. Si consiglia di prenderlo ogni 2 o 3 giorni per ridurre al minimo la possibilità di effetti tossici, evitando allo stesso tempo uno stato di malnutrizione dovuto alla carenza di una particolare vitamina o minerale.
5) Tra quelli visti sopra scegliete ingredienti salutari che i vostri antenati consumavano abitualmente.
6) Sulla base del vostro peso, della vostra età e della vostra circonferenza addominale decidete se fare 2 o 3 pasti al giorno, tenendo conto anche di cosa riuscite a fare. Se siete sovrappeso o tendete a prendere peso con facilità, consumate 2 pasti al giorno: colazione e pranzo o cena, più 1 spuntino a basso contenuto di zucchero (meno di 5 grammi) e inferiore alle 100 calorie in sostituzione al pasto saltato. Se il vostro peso è già normale o se tendete a perdere peso con facilità, oppure avete più di 65 anni e il vostro peso è normale, consumate 3 pasti al giorno più 1 spuntino a basso contenuto di zucchero (da meno di 3 fino a 10 grammi) inferiore alle 100 calorie.
7) Limitate tutti i pasti a un arco temporale di 12 ore; per esempio, iniziate dopo le 8 del mattino e finite prima delle 8 di sera. Non mangiate nelle 3-4 ore prima di andare a dormire.
8) Prendete in considerazione la possibilità di sottoporvi a un numero di diete mima-digiuno che vada da 2 a 12 all’anno, a seconda delle necessità e, in caso di patologie, dietro approvazione medica.
9) Optate di preferenza per cibi biologici privi di pesticidi e di antibiotici.
10) Sono permessi un massimo di 3-5 bicchieri di vino, preferibilmente rosso, o di birra alla settimana per le persone non a rischio.
11) Praticate attività fisica.
Per qualsiasi domanda o preoccupazione che si possa avere riguardo la propria specifica condizione e situazione e se soffrite di qualche patologia, consultate il vostro operatore sanitario (medico e nutrizionista). Queste informazioni, infatti, sono destinate esclusivamente alla conoscenza generale e non sostituiscono la consulenza medica professionale legata a particolari condizioni mediche.
Fonti: