Un’analisi condotta dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), risalente al 4 marzo scorso, ha preso in esame i dati sui primi pazienti italiani deceduti a causa del COVID-19: 73 in Lombardia, 21 in Emilia-Romagna, 7 in Veneto e 3 nelle Marche. Analizzando le fasce di età, si evidenzia che:
Ne risulta che l’età media di coloro che non hanno superato l’infezione e sono deceduti è di 81 anni, circa 30 anni in più rispetto all’età media delle persone infettate che, invece, è di 51 anni (la cui maggioranza sono uomini per il 73,3%). (vedi articolo DATI CORONAVIRUS ALLA MANO)
Oltre metà delle persone defunte, inoltre, era già afflitto da una o più patologie (comorbidità). In particolare, il numero medio è di oltre 3 malattie concomitanti (3,4 per l’esattezza). In dettaglio:
In questa nuova analisi viene confermato che la patologia preesistente più rappresentata è l’ipertensione (74,6%), seguita dalla cardiopatia ischemica (70,4%) e dal diabete mellito (33,8%). Come commenta il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) Silvio Brusaferro: “Si tratta di persone molto fragili, che spesso vivono a stretto contatto e che dobbiamo proteggere il più possibile”.
In Italia ipertensione, cardiopatie ischemiche e diabete mellito (definito anche come diabete di tipo 2), sono tra le condizioni più diffuse, già normalmente responsabili, insieme alle patologie tumorali, di oltre un terzo delle malattie o morti premature. Tanto che il 36,9% tra gli uomini e il 18,5% tra le donne muoiono prima dei 75 anni per queste patologie evitabili. Possono essere evitate perché la maggior parte dei casi riconducibili a queste malattie potrebbe essere agevolmente contrastata attraverso utili e fondamentali modifiche alla nutrizione e allo stile di vita, focalizzate sulla longevità sana e attinenti al raggiungimento o mantenimento di un peso adeguato.
I dati dell’ultimo report italiano su sovrappeso e obesità (Italian Obesity Barometer Report 2019 – dati IBDO Foundation in collaborazione con ISTAT – vedi articolo OBESITÀ IN ITALIA), sfortunatamente indicano che quasi la metà degli italiani si trova in una condizione di eccesso di peso, circa 25 milioni di persone, e uno su 10 è addirittura obeso. Inoltre, circa 4 bambini su 10 sono in sovrappeso oppure obesi. Sia bambini sia adulti mangiano troppi amidi e troppe proteine, come analizzato negli studi approfonditi, condotti per la realizzazione del libro “La longevità inizia da bambini” del Professor Longo. Amidi, zuccheri e proteine sono al centro dell’accelerazione dell’invecchiamentoe contribuiscono al pericolo di sviluppare diversi tipi di malattie.
Ipertensione, malattie cardiovascolari, tumori e diabete di tipo 2, i principali fattori di rischio legati a una morte prematura, in genere, oltre che a quelli genetici, sono, infatti, direttamente collegati ad abitudini scorrette come: cattiva alimentazione, vita sedentaria, tabagismo e abuso di alcol. Tuttavia, dagli studi scientifici emerge che l’età è il principale fattore di rischio nell’incorrere in queste malattie. Qualcosa di analogo lo stiamo osservando per ciò che riguarda l’infezione da Coronavirus: ovvero chi è più anziano risulta essere più fragile e si ammala più facilmente. Intervenire direttamente sull’invecchiamento nel corso del tempo, dunque, potrebbe essere una formula preventiva di molte patologie e fragilità generale più efficace rispetto a quella attuata ora di curare ogni singola malattia al momento del suo apparire. Un processo, tuttavia, che va inteso sul lungo periodo e che non è applicabile in tempi rapidi e con urgenza.
Nell’immediato, in questa situazione di emergenza legata all’epidemia da COVID-19, valgono molto di più le indicazioni ministeriali e internazionali sulla condotta da adottare: lavare spesso le mani; non toccarsi bocca, naso e occhi; in caso di starnuti o tosse coprirsi naso e bocca con un fazzoletto monouso da gettare subito o usare la piega del gomito; evitare contatti con persone che hanno sintomi influenzali; evitare strette di mani e abbracci, mantenendo la distanza di almeno 1 metro; evitare luoghi affollati e preferibilmente non uscire di casa; se si hanno sintomi non recarsi al pronto soccorso e contattare i medici.
Una strategia significativa e di valore è, in ogni caso, rappresentata dall’approccio innovativo (basato sui 5 PILASTRI DELLA SANA LONGEVITÀ – vedi articolo) proposto da Fondazione Valter Longo Onlus, incentrato sui meccanismi che aiutano a rallentare l’invecchiamento e promuovono una longevità sana, che può essere attuato fin da subito nell’ottica di rafforzare il sistema immunitario sia nel breve periodo (vedi articolo VITAMINE E MINERALI PER SOSTENERE IL SISTEMA IMMUNITARIO), soprattutto in questa grave emergenza sanitaria, sia a lungo termine, per non farci trovare impreparati nelle future sfide sanitarie.
Il team dei Nutrizionisti della Fondazione Valter Longo Onlus è sempre a disposizione, soprattutto in questo periodo critico, per continuare ad aiutare chi lo desidera: bambini, adolescenti, adulti e anziani, per offrire a tutti l’opportunità di una vita lunga e sana.
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FONTI:
La Dieta della Longevità. Vallardi editore, 2016