IPERTENSIONE: PRIMA CAUSA DI COMORBIDITÀ NEI PAZIENTI DECEDUTI PER CORONAVIRUS

IPERTENSIONE: PRIMA CAUSA DI COMORBIDITÀ NEI PAZIENTI DECEDUTI PER CORONAVIRUS
  • di: Fondazione Valter LongoRedazione Fondazione Valter Longo
  • 18 Marzo 2020

L’ipertensione viene definita come pressione arteriosa sistolica (la cosiddetta “massima”) maggiore o uguale a 140 mmHg e/o pressione diastolica (la “minima”) maggiore o uguale a 90 mmHg. Poco meno della metà (40%) delle persone con più di 25 anni presenta questa problematica, che risulta essere anche un importante fattore di rischio per due patologie: la malattia coronarica e l’ictus ischemico ed emorragico.

Si stima che l’aumento della pressione sanguigna causi 7,5 milioni di morti in tutto il mondo, ossia circa il 12,8% del totale di tutti i decessi. Alcuni sintomi possono includere mal di testa mattutino, sangue dal naso, ritmi cardiaci irregolari, alterazioni della vista e ronzii nelle orecchie. L’ipertensione grave può causare affaticamento, nausea, vomito, confusione, ansia, dolore toracico e tremori muscolari.

Purtroppo però, molte persone con ipertensione non sono a conoscenza del problema perché non sempre si hanno segni o sintomi di avvertimento. Non a caso, è tristemente nota come “killer silenzioso” e, per questo motivo, è essenziale che la pressione arteriosa venga misurata regolarmente.

Dal continuo susseguirsi di episodi epidemiologici relativi a COVID-19, sta emergendo che coloro che soffrono di più patologie concomitanti (3,4 per l’esattezza), sono più suscettibili all’infezione e alla morte. La patologia preesistente più rappresentata è l’ipertensione (74,6%), seguita dalla cardiopatia ischemica (70,4%) e dal diabete mellito (33,8%).

Poiché l’ipertensione è una grave condizione clinica che amplifica significativamente anche altri problemi non legati all’emergenza Coronavirus, come per esempio a cuore, cervello e reni, uno degli obiettivi promossi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per le malattie non trasmissibili è ridurre la prevalenza dell’ipertensione del 25% entro il 2025 rispetto al 2010.

Tra le cose che si possono modificare per evitare o ridurre l’ipertensione vi è innanzitutto il peso corporeo, che non deve essere in eccesso. L’alimentazione dunque assume un ruolo fondamentale, sia per mantenere un peso adeguato sia perché può fare aumentare la pressione attraverso alimenti e comportamenti non salutari. In particolare, un consumo eccessivo di sale, una dieta ricca di grassi saturi e grassi trans (presenti principalmente negli alimenti di origine animale come la carne, gli insaccati e i prodotti confezionati), nonché una scarsa assunzione di frutta e verdura. Tra gli altri fattori di rischio troviamo l’inattività fisica, il fumo e l’eccesso di alcool.

I fattori di rischio invece non modificabili sono da ricercare nella storia familiare, nell’età superiore ai 65 anni e nella presenza di malattie coesistenti come diabete o malattie renali.

Consigli pratici

  • evitare di superare 5 grammi di sale al giorno;
  • insaporire le pietanze con erbe aromatiche come rosmarino, origano, salvia, alloro o con cipolla e aglio (che tra l’altro ha effetti anti-ipertensivi);
  • assumere verdura di stagione a ogni pasto, alternando crude a cotte;
  • mangiare un frutto di stagione al giorno;
  • praticare attività fisica (on-line sono disponibili proposte per allenarsi anche in casa);
  • evitare il fumo, sia attivo sia passivo;
  • ridurre il consumo di alcol (al massimo un bicchiere di vino o una piccola birra al giorno per le donne, e il doppio per gli uomini, solo durante i pasti);
  • limitare l’assunzione di cibi ricchi di grassi saturi, come carne rossa, insaccati e latticini;
  • eliminare o ridurre dalla dieta i grassi trans (presenti principalmente in prodotti confezionati come patatine e cibo spazzatura).

 

Cosa fare?

Cercare di ridurre e gestire lo stress mentale. A tal proposito, può essere utile seguire lezioni di yoga o meditazione, scegliendo dalla vasta scelta su youtube. Controllare regolarmente la pressione sanguigna, anche con mezzi automatizzati facilmente reperibili ed economici.

Se in seguito a diverse misurazioni la pressione dovesse risultare alta, si consiglia di contattare il medico e di seguire ancora più strettamente i consigli riportati in questo articolo.

FONTI:

  1. https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/hypertension
  2. https://www.fondazionevalterlongo.org/malattie-cardiovascolari/?lang=it
  3. La Dieta della Longevità, Vallardi, 2016.

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