Mangiare verdure fa bene alla salute e alcune in particolare proteggono dai tumori. Si tratta delle crucifere (broccoli, cavolfiori, cavoli, verze, cavolini di Bruxelles etc.) le cui proprietà benefiche sono già state oggetto di numerose ricerche scientifiche. Un nuovo studio ha scoperto perché i broccoli hanno un effetto protettivo anti-cancro: la presenza di una molecola in grado di spegnere il gene coinvolto nell’insorgenza dei tumori. L’indagine è stata portata avanti da un team di ricercatori della Harvard Medical School di Boston, in USA. Lo studio è stato pubblicato su Science (maggio 2019).
INDIVIDUATO L’ENZIMA ANTI-CANCRO
La molecola “magica” presente nelle crucifere è l’indolo-3-carbonio (I3C). Una sostanza naturale in grado di attivare PTEN, un gene onco-soppressore che sta a guardia delle cellule e le difende dall’oncogene WWP1 (un enzima che se abbondante provoca l’insorgenza dei tumori). I ricercatori hanno svolto l’indagine in laboratorio, utilizzando campioni di cellule umane e modelli animali (topi). Attraverso analisi biochimiche e simulazioni al computer, hanno potuto individuare le diverse molecole coinvolte nel processo. In particolare, hanno individuato la molecola I3C contenuta nelle crucifere, in grado di risvegliare i sistemi di controllo contro la crescita e la proliferazione delle cellule tumorali, nei quali è coinvolto l’onco-soppressore PTEN.
Gli studiosi sono riusciti ad attivare PTEN (il “guardiano buono” delle cellule) bloccando WWP1 (un “interruttore cattivo” che tiene spento PTEN), proprio grazie a I3C presente nei broccoli. Ottenendo una riduzione delle dimensioni e del peso del tumore. La ricerca in questione aveva come focus il tumore alla prostata, ma gli esperti assicurano che l’approccio usato dovrebbe funzionare anche su altri tipi di tumore, come quello al seno e al fegato, in cui l’oncogene WWP1 è molto abbondante.
PROSPETTIVE PER RICERCHE FUTURE
La quantità di broccoli da mangiare sarebbe enorme, 7 chili, ma la ricerca pone le basi per nuove sperimentazioni cliniche ai fini di sviluppare a livello farmacologico il composto in purezza. Un’azione preventiva importante per la lotta contro i tumori, attraverso molecole di origine vegetale.