Il progetto nato dalla collaborazione tra la Fondazione Valter Longo Onlus e il CADMI (Centro di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano)
LA SITUAZIONE NEL MONDO E IN ITALIA PRE E POST PANDEMIA
Il fenomeno della violenza contro le donne continua a preoccupare ed parlare sono i dati.
Secondo l’Evidence Brief 2019 dell’OMS, in tutto il mondo:
L’Italia non è esclusa da questo triste quadro: come mostrano i report dell’ISTAT 2015 e 2018, il 31,5% delle donne fra i 16 e i 70 anni ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita (gli stupri sono stati commessi nella maggior parte dei casi da partner); il 54,9% dei femminicidi è stato commesso da un partner o ex partner e il 24,8% da parenti.
La pandemia, il lockdown, la convivenza forzata, lo stress, i problemi economici e l’eventuale perdita del lavoro hanno intensificato la criticità del problema, portando le Nazioni Unite a parlare di Shadow Pandemic (Pandemia nell’ombra/Pandemia Nascosta): dal report dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 30 luglio 2020 emerge che l’80% delle nazioni ha visto un aumento delle chiamate alle helpline, mentre il 50% delle nazioni ha visto un incremento delle chiamate e denunce alla polizia.
VIOLENZA E SALUTE
Quanto al rapporto tra violenza subita e salute, è chiaro che la violenza ha un forte impatto sulla salute (sia fisica che mentale) e sulla longevità delle donne in questione che spesso faticano a riacquistare uno stile di vita sano ed equilibrato.
Si è inoltre osservato come il vissuto di violenza e maltrattamento possa creare le condizioni per un rapporto malsano con il cibo fino ad arrivare a veri e propri disturbi alimentari. Secondo il Rape, Abuse & Incest National Network, il 96% delle donne che ha sperimentato la violenza sviluppa sintomi di Disturbo da Stress Post-Traumatico (che nel 37-45% dei casi può sfociare in bulimia nervosa e nel 22-26% in “binge eating”).
Il cibo, inoltre, è spesso associato dalle donne che hanno subito violenza a esperienze dolorose perché utilizzato come uno strumento di controllo, anche in termini di privazione, oppure in quanto legato a ricordi di conflittualità violenta con il partner durante i pasti quotidiani.
Di qui la necessità di un progetto come questo, che offre un ulteriore supporto a queste donne nel loro cammino di uscita dalla violenza e che restituisca un ruolo positivo all’alimentazione all’interno della loro quotidianità.
FONDAZIONE VALTER LONGO E CADMI INSIEME
La Fondazione Valter Longo Onlus e il Centro di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano hanno dato inizio alla creazione “Punti Longevità” all’interno delle case di accoglienza dell’associazione Cadmi allo scopo di offrire ulteriore supporto alle donne che hanno intrapreso un percorso di uscita dalla violenza.
Il Progetto ha dato vita a:
In aggiunta, verranno creati congiuntamente da Fondazione Valter Longo Onlus e dal CADMI ulteriori strumenti di supporto e sensibilizzazione per le donne che si rivolgono ai Punti Longevità quale sostegno nel loro percorso.
Gli interventi saranno effettuati inizialmente nel Nord Italia, nello specifico in Lombardia (nella città di Milano) con la speranza di espandersi su tutto il territorio italiano.
Il Progetto punta alla promozione del diritto alla salute, così come riconosciuto dall’art. 25 della Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo e promuove la “cultura della longevità”, da sempre condivisa dalla Fondazione Valter Longo, la cui mission consiste proprio nell’opportunità per tutti di una vita lunga e sana. Il Progetto, nato dalla lungimirante collaborazione tra due importanti Fondazioni Non-Profit del panorama milanese, Fondazione Valter Longo Onlus e CADMI. e sarà finanziato e sostenuto mediante il supporto di donazioni.