Il futuro che vorremmo: prescrizioni mediche con frutta e verdura, rimborsate dal servizio sanitario nazionale, al posto dei farmaci, per la prevenzione delle malattie e per garantirci una salute ottimale. Questa è l’ipotesi messa al vaglio, attraverso una simulazione reale, da un team di ricercatori statunitensi.
MANGIARE MALE COSTA CARO IN TERMINI DI SALUTE E DI SPESA PUBBLICA
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Plos Medicine (marzo 2019), ha previsto l’introduzione di una ricetta medica, comprensiva di sconto, per acquistare frutta verdura e altri cibi sani, con l’intento di incoraggiare le persone ad alimentarsi in modo più corretto, con un risvolto diretto nel migliorare la salute e uno indiretto nel generare risparmi fino a 100 miliardi di dollari per il sistema sanitario nazionale.
La spesa sanitaria è in continua crescita a livello planetario, a causa soprattutto di malattie cardio-vascolari e diabete, patologie su cui si può agire a livello preventivo seguendo un’alimentazione sana a base di prodotti naturali. In Italia, per esempio, più del 5% della popolazione soffre di diabete e le malattie cardio-vascolari sono in continuo aumento, tanto da rappresentare la principale causa di morte, con il triste primato del 44% di decessi su tutto il territorio italiano. Anche la spesa sanitaria pubblica ne paga le conseguenze. Per citare qualche dato: nel 2000, i farmaci per la cura di patologie cardio-vascolari hanno rappresentato il 23,5% della spesa destinata ai medicinali. Un dato enorme, se si pensa che potremmo agire con la dieta.
CON L’ALIMENTAZIONE SANA SI VIVE MEGLIO E SI RISPARMIA
Ecco che due ricercatori americani, Yujin Lee e Dariush Mozaffarian, insieme ad altri colleghi, hanno pensato di ideare una simulazione che avesse l’obiettivo di promuovere uno stile alimentare più salutare e, al tempo stesso, ridurre le spese sanitarie, grazie all’introduzione di incentivi economici sull’acquisto di prodotti sani. Partendo dal presupposto che negli USA 1 cittadino su 3 è coperto da un’assicurazione sanitaria (Medicare e Medicaid, che sono i due programmi più grandi a livello federale negli Stati Uniti), sono stati analizzati due scenari. Il primo, ha previsto prescrizioni mediche con uno sconto del 30% sull’acquisto di frutta e verdura. Il secondo, prevedeva sconti anche per altri alimenti salutari, come prodotti integrali, frutta secca, semi oleosi, pesce e olii vegetali, oltre che frutta e verdura.
Secondo l’analisi dei dati (incrociati considerando età, etnia, livello di educazione e reddito) il primo programma potrebbe prevenire 1,93 milioni di eventi cardio-vascolari, evitare 350mila morti e sarebbe in grado di far risparmiare oltre 40 milioni di dollari al sistema sanitario. Con il secondo programma, invece, ci sarebbe ulteriori benefici: 3,28 milioni di eventi cardio-vascolari in meno, 620mila morti evitate, e un enorme risparmio sulla spesa sanitaria di 100 miliardi di dollari. Promuovere un’alimentazione sana grazie a questi sconti porterebbe dunque benefici effettivi sia in termini di salute sia di conti economici.
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