Scoperta la connessione tra junk food e salute mentale. A metterlo in luce è una ricerca scientifica condotta presso la Loma Linda University in California (USA). I risultati dello studio americano sono stati pubblicati sulla rivista specializzata International Journal Food Sciences and Nutrution (febbraio 2019). Una versione precedente di questo studio era già stata presentata anche durante il 7° Congresso Internazionale sulla Nutrizione Vegetariana (svoltosi sempre a Loma Linda, il 26 febbraio 2018).
UNA CATTIVA ALIMENTAZIONE FA MALE AL NOSTRO CERVELLO
L’indagine ha coinvolto un campione di oltre 245mila individui, residenti in California, a cui sono stati proposti dei questionari sulle abitudini alimentari, nell’arco di 10 anni, dal 2005 al 2015. In particolare, i ricercatori hanno concentrato la loro attenzione sul ruolo della dieta in relazione alla salute mentale. Gli studiosi hanno scoperto che alcuni disturbi mentali sono correlati a una cattiva alimentazione, indipendentemente da età, etnia, istruzione, reddito, stato civile, provenienza geografica e indice di massa corporea. Per “cattiva alimentazione”, in questo studio, disturbi psicologici moderati e gravi sono stati associati a un ridotto consumo di frutta e verdura, contro un aumento di consumo di patatine fritte, fast food, bibite gasate e cucchiaini di zucchero assunti giornalmente.
TROPPI ZUCCHERI, CIBI FRITTI E CEREALI RAFFINATI PORTANO A DISTURBI MENTALI
I dati del sondaggio (denominato California Health Interview Survey 2005-2015) hanno rilevato che gli individui che hanno consumato maggiormente cibo spazzatura hanno riportato maggiore probabilità di sviluppare sintomi correlati a disturbi psicologici, moderati o grave, rispetto ai partecipanti che, invece, hanno seguito una dieta più sana. Nello specifico, un eccesso di consumo di zucchero è associato al disturbo bipolare, mentre il consumo di cibi fritti o contenenti elevate quantità di zucchero e cereali trasformati è collegato alla depressione. L’analisi dei dati riporta che quasi il 17% degli individui adulti sottoposti al sondaggio rischia di soffrire di disturbi mentali, di cui il 13,2% in forma moderata e il 3,7% in forma grave.
Sono necessarie ulteriori indagini per confermare che, viceversa, una dieta sana contribuisca a una buona salute mentale. Un buon obiettivo sarebbe stabilire interventi mirati di salute pubblica, soprattutto a livello preventivo, rivolti a giovani adulti o verso individui con meno di 12 anni di istruzione.
FONTI
Banta JE et Al. – Mental health status and dietary intake among California adults: a population-based survey – International Journal of Food Sciences and Nutrition (Feb. 2019)